UK: hard Brexit potrebbe costare alle banche fino a 15 mld di euro
La parola Brexit rimane in primo piano nel Regno Unito, ma anche nel resto d’Europa. Secondo uno studio firmato da Boston Consulting Group e Clifford Chance, commissionato da The Association for Financial Markets in Europe (Afme), le piccole e medie imprese europee potrebbero pagare il prezzo più caro se le banche dovranno fronteggiare consistenti costi in uno scenario di “hard Brexit”. In particolare, le banche nel Regno Unito potrebbero pagare fino a 15 miliardi di euro per trasferire alcune attività in Europa in scia alla Brexit, ossia quando la Gran Bretagna lascerà l’Unione europea.
Uno studio che mette in evidenza i possibili effetti del divorzio tra Londra e Bruxelles, in particolare sul settore bancario, a più di un anno di distanza dal referendum sulla Brexit, quando gli inglesi hanno votato a favore del divorzio tra Londra e Bruxelles (23 giugno 2016), e a qualche settimana di distanza l’avvio formale dei negoziati tra Ue e Uk (19 giugno 2017),
“La continuità del servizio potrebbe essere mantenuta se le banche attualmente in attività con le licenze bancarie britanniche creassero delle filiali nelle giurisdizioni dell’Unione a 27 – si legge nel rapporto -. Il processo per farlo, tuttavia, potrebebe risultare costoso a causa dell’ulteriore esborso di capitali e dei cambiamenti operativi richiesti”. L’associazione per i mercati finanziari metto subito in chiaro la questione, facendo presente che i costi per la creazione di nuove sedi nell’Unione europea avrà un impatto materiale sulle banche. E soprattutto, questi costi aggiuntivi potrebbero essere trasferiti sui clienti finali.
Stando a quanto si apprende dallo studio dal titolo “Bridging to Brexit: Insights from European SMEs, Corporates and Investors”, questi costi, ammortizzati in tre o cinque anni, potrebbero ridurre il return on equity delle banche interessate tra lo 0,5% e lo 0,8 per cento.
Prospettive crescita riviste al ribasso dopo elezioni e timori Brexit
Revisione al ribasso delle stime di crescita dell’economia britannica in scia all’incertezza politica dopo le elezioni dello scorso 8 giugno e i timori legati alla Brexit. Secondo le previsioni formulate da The Centre for Economics and Business Research il Pil inglese salirà al ritmo dell’1,3% nel 2017 rispetto al +1,7% indicato ad aprile, mentre nel 2018 la crescita attesa è pari all’1,2 per cento.