Notizie Notizie Italia Tim: deal Netco alle porte, ecco i catalyst per il titolo nel 2024. La view di Equita

Tim: deal Netco alle porte, ecco i catalyst per il titolo nel 2024. La view di Equita

5 Giugno 2024 14:37

Tim resta uno dei titoli osservati speciali a Piazza Affari. Dopo le recenti decisioni dell’Antitrust europeo sull’operazione NetCo, adesso l’operazione sembra davvero essere giunta alle battute finali. E in questo contesto gli analisti di Equita si sono soffermati oggi sul titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola e hanno indicato quali sono i principali catalyst per il titolo da qui a fine anno.

Tra gli spunti di giornata in tema Rete Tim, è arrivata la notizia che Fastweb ha raggiunto un accordo con Kkr per cedere il 4,5% di Fibercop.

Equita dice buy su Tim, limato tp. Attenzione ai prossimi eventi

Il via libera senza condizioni ottenuto dall’Antitrust europeo la scorsa settimana ha rappresentato un passaggio chiave per il futuro dell’operazione di cessione della Rete Tim a Kkr. La tabella di marcia, con il closing atteso per l’estate, non sta subendo ritardi, anzi procede a passo spedito. Gli esperti di Equita hanno pubblicato una nota di aggiornamento su Tim dopo i recenti conti del primo trimestre, facendo il punto sui prossimi catalyst per il titolo. “Con l’approvazione incondizionata della cessione NetCo da parte delle autorità europee il 30 maggio, l’operazione gode infatti ora di piena visibilità“, scrivono gli analisti della sim che racchiudono in 4 punti i prossimi importanti eventi previsti o attesi nei prossimi trimestri.

Il primo atteso entro la fine di giugno è il closing dell’operazione NetCo, con una attesa riduzione del debito per oltre 14 miliardi di euro; il secondo, che dovrebbe essere entro l’estate, riguarda, invece, la possibile offerta vincolante congiunta per Sparkle da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze e del fondo spagnolo Asterion (nostra stima di Sparkle nella SOTP pari a 750 milioni). Spostando lo sguardo più in là, Equita ricorda che entro fine 2024 è atteso l’aggiornamento sul rimborso del canone di concessione di un miliardo di euro. E infine dopo la cessione di NetCo, il broker si attende “l’avvio delle discussioni per l’aggregazione/collaborazione tra Open Fiber e NetCo”.

Secondo Equita, questi eventi potrebbero “portare a un rerating del titolo verso il nostro target di 0,34 euro, aggiornato per riflettere il mark-to-market di Tim Brazil, in parte compensato da una maggiore probabilità assegnata all’incasso del canone di concessione“.

Fastweb lascia Rete Tim: accordo con Kkr per cedere il 4,5% di Fibercop. Incasso di oltre 430 milioni

Un nuovo capitolo della Rete Tim, con Fastweb che lascia. Mentre si attende il closing dell’operazione NetCo,  arriva l’annuncio ufficiale della società controllata da Swisscom in Italia che ha raggiunto un accordo con Optics Bidco, società controllata di KKR, per la vendita della sua quota in FiberCop. In base ai termini dell’accordo, KKR acquisirà tutte le azioni detenute da Fastweb in FiberCop, pari a una quota del 4,5%, per un corrispettivo in cash di 438,7 milioni di euro, un valore in linea con il prezzo pro rata pagato da KKR a TIM per la sua quota.

“La transazione rimane soggetta al completamento della transazione relativa a NetCo condotta da KKR il cui closing è atteso nel terzo trimestre 2024”, segnala Fastweb in una nota.

FiberCop è nata nell’aprile 2021 da un’iniziativa di Tim, Kkr e Fastweb con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di fibra in Italia e la migrazione dei clienti dalle reti in rame alle reti di nuova generazione, contribuendo alla digitalizzazione del Paese. Fastweb è azionista di FiberCop dalla sua nascita tre anni fa.

La transazione non ha alcun effetto sull’accordo wholesale in essere tra Fastweb e FiberCop“, segnala ancora Fastweb che ricorda che resterà “fortemente impegnata nella sua missione di guidare l’innovazione e lo sviluppo della connettività nel Paese attraverso investimenti in infrastrutture chiave di telecomunicazione”. Fastweb continuerà quindi a effettuare importanti investimenti per aumentare la copertura della propria rete in fibra proprietaria e controllata end-to-end e continuerà a essere un fornitore chiave di servizi all’ingrosso a terzi, garantendo la disponibilità di offerte solide e competitive sul mercato.