Notizie Notizie Mondo Strategist: Altro che Bitcoin, nel 2018 sarà questo il maggior rischio per l’azionario

Strategist: Altro che Bitcoin, nel 2018 sarà questo il maggior rischio per l’azionario

18 Dicembre 2017 14:40

Dimenticate pure il Bitcoin: la minaccia più grande che incomberà sull’azionario, l’anno prossimo, sarà rappresentata dai bond. E’ quanto prevede Joe Zidle, strategist di portafoglio presso Richard Bernstein Advisors.

Il balzo dei tassi sui Trerasuries, a suo avviso, sarà la grande sorpresa del 2018. Zidle fa notare che diversi sono gli investitori che ritengono, al momento, che i rendimenti rimarranno bassi, e che dunque saranno spiazzati dalla nuova realtà dei fatti. 

In un’intervista rilasciata alla CNBC, lo strategist ha detto idi credere che, “nel 2018, la grande sorpresa potrebbe essere il valore più alto dei tassi sui Treasuries a 10 anni, qualcosa che gli investitori non hanno ancora ben scontato”.

Da segnalare che i rendimenti sui titoli di Stato Usa a scadenza decennale oscillano attorno al 2,3%-2,4%, e sono scesi anche dopo la decisione della Federal Reserve, lo scorso venerdì, di alzare i tassi di un altro quarto di punto percentuale, al nuovo target tra l’1,25% e l’1,5%.

I tassi viaggiano a un valore ben al di sopra dei minimi dell’anno, anche se inferiore al 2,44% a cui hanno iniziato il 2017.

Secondo Zidle, ci sono tre cose che dovrebbero sostenere al rialzo i tassi Usa:

“La prima è rappresentata dal fatto che le economie di tutto il mondo stanno accelerando il passo. La seconda, è la riforma fiscale di Donald Trump, che promette una ulteriore accelerazione della crescita. E poi c’è il terzo motivo, che è il potenziale al rialzo delle pressioni inflazionistiche”, visto che i mercati del lavoro diventano sempre più vicini alla piena occupazione.

Il tasso di disoccupazione Usa ha subito infatti una forte contrazione (l’ultimo report diffuso a inizi mese ha messo in evidenza un tasso al 4,1%, al minimo in 17 anni), e ciò potrebbe implicare, secondo l’analista, la corresponsione di salari e stipendi più alti, vista la maggiore scarsità di personale qualificato disponibile. E’ vero, tuttavia, che tale dinamica finora non si è verificata.