Notizie Notizie Italia Pirelli scatta sopra prezzo Ipo, nel 2018 attesa nuova ondata di quotazioni

Pirelli scatta sopra prezzo Ipo, nel 2018 attesa nuova ondata di quotazioni

5 Ottobre 2017 11:02

Riflettori ancora accesi su Pirelli, la maggiore Ipo europea dell’anno. Nel secondo giorno di quotazione il titolo segna un corposo rialzo (+1,93% a 6,60 euro) che riporta il prezzo sopra quello di collocamento (fissato a 6,50 euro, al minimo della forchetta di prezzo). Ieri il ceo Marco Tronchetti Provera ha rimarcato come i risultati in Borsa si vedranno tra qualche mese. “L’azienda è solida e consegna risultati. I primi giorni c’è sempre volatilità”, sono state le parole del numero uno di Pirelli che lascerà il gruppo nel 2020.

Verso quota 40 Ipo nel 2017 e il prossimo anno attesa per Eataly e Valentino 
Il numero di Ipo ha raggiunto quota 30 e secondo il ceo di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, entro fine anno arriveranno sul listino fino a 12 altre matricole. Quest’anno in Italia sono stati raccolti 4,11 miliardi di euro con le IPO, più del doppio rispetto agli 1,45 miliardi di euro nel 2016 (dati Bloomberg). I numeri di quest’anno appaiono destinati a raggiungere i livelli massimi di quotazioni a oltre 10 anni e la prospettiva è che tale trend si estenda anche nel 2018 con la possibilità di andare anche oltre il muro delle 50 quotazioni.

In particolare è forte l’attesa per grandi nomi quali Valentino Fashion Group, Furla e Eataly. Quest’ultima Giovanni Tamburi, presidente di Tamburi I.P. (azionista di Eataly al 20%) ha confermato l’intenzione di quotarla nel 2018 con il collocamento di circa il 33% del capitale.

Un’importante sponda alle nuove quotazioni arriva dall’effetto PIR, la nuova normativa che prevede l’esenzione fiscale sui capital gain per chi investe in questi strumenti che devono investire almeno il 70% in strumenti finanziari emessi da società italiane (di questo 70% il 30% deve essere investito in società che non fanno parte del Ftse Mib). Nel primo semestre dell’anno i fondi PIR hanno raccolto oltre 5 miliardi di euro con circa 2,65 mld andati in azioni italiane. Secondo Equita Sim il Governo dovrebbe incentivare le società a scegliere la via della quotazione, ad esempio semplificando il processo di Ipo e includendo tra i titoli che possono godere dei benefici fiscali anche le Siiq quotate.