Petrolio: Wti a 50 $ con Arabia in pressing per rispetto accordi taglio produzione
L’Opec tornerà a riunirsi settimaan prossima per tirare le fila sugli accordi sui tagli produttivi dopo le pressioni arrivate dall’Arabia Saudita per un rispetto degli accordi da parte di tutti i paesi.
Il Wti è tornato a quota 50 dollari al barile per la prima volta dallo scorso maggio. Dopo un opado primo semestre dell’anno, l’oro nero a luglio è stato sostenuto dal calo delle scorte globali, scese di 83 milioni dal mese di marzo e dalle prospettive di rafforzamento della domanda. Il future sul Wti con scadenza a settembre viaggia a 49,9 dollari al barile dopo aver toccato un picco a 50,02 dollari. Da inizio mese le quotazioni sono salite dell’8 per cento circa portando a oltre +17% il recuperio dai minimi annui toccati il 21 giugno.
L’OPEC ha indetto un meeting la prossima settimana (7-8 agosto) con i paesi del cartello e gli altri coinvolti negli accordi per i tagli produttivi che si riuniranno per discutere il fatto che alcune nazioni risultano indietro negli impegni per ridurre la produzione. Il Comitato Tecnico OPEC-Non-OPEC congiunto si incontrerà Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, con alcuni paesi membri dell’OPEC e alcuni paesi partecipanti non OPEC per individuare le modalità per aumentare i livelli di conformità agli accordi di taglio della produzione. Le riunioni saranno co-presiedute dal Kuwait e dalla Russia.
Sono inoltre emerse indiscrezioni, riportate dal Wall Street Journal, che gli Stati Uniti stiano prendendo in considerazione sanzioni crescenti contro l’industria petrolifera del Venezuela.
Settimana scorsa Goldman Sachs si è espressa positivamente sulle prospettive per il petrolio rimarcando come gli ultimi dati fondamentali sono risultati migliori del previsto e, se il trend dovesse continuare, la normalizzazione degli stock dovrebbe essere raggiunta a inizio 2018. Rimane comunque l’incertezza sulla produzione Opec.