Notizie Notizie Italia Panetta parla di inflazione (in rapido calo) e taglio tassi Bce. Spazio anche a “fardello debito”

Panetta parla di inflazione (in rapido calo) e taglio tassi Bce. Spazio anche a “fardello debito”

25 Marzo 2024 15:27

L’inflazione è in rapido calo e prosegue il suo avvicinamento all’obiettivo del 2 per cento” e rende “possibile un taglio dei tassi“. A sottolinearlo oggi il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che fino all’anno scorso sedeva nel board del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce). L’occasione è il convegno “L’insegnamento di Luigi Einaudi a 150 anni dalla nascita“, che si è tenuto oggi al Campidoglio a Roma.

Non solo inflazione e tassi, Panetta torna anche sull’annoso problema dell’Italia: ovvero il debito pubblico. “Per ridurlo – esorta Panetta – non si può non condividere il principio einaudiano di tendere, con la necessaria flessibilità, a un duraturo ribilanciamento dei conti pubblici”.

Inflazione e fardello debito, le parole di Panetta

Il debito e l’inflazione sono due dei temi affrontati dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta. “L’Italia ha un debito pubblico elevato, frutto di squilibri accumulati in molti anni. Per ridurlo non si può non condividere il principio einaudiano di tendere, con la necessaria flessibilità, a un duraturo ribilanciamento dei conti pubblici. Ciò richiede una programmazione sia di breve sia di medio periodo della spesa e misure capaci di assicurare nel tempo una graduale ma costante riduzione del debito”, ha rimarcato l’ex membro del board direttivo della Bce. Insomma, secondo Panetta, la parola chiave è credibilità. Infatti, spiega che “tanto più il percorso di riduzione sarà credibile, tanto minore sarà la compensazione che gli investitori richiederanno per detenere il nostro debito. Questo aumenterà a sua volta gli spazi di manovra per interventi fiscali di natura sociale e per fronteggiare future situazioni impreviste”.

La strada però non è così semplice da percorrere. Panetta spiega che “potremo liberarci del fardello del debito soltanto agendo al tempo stesso sul
fronte della crescita“. Ed anche in questo caso cita l’esempio ancora attuale dell’economista e politico ma anche governatore di Bankitalia a partire dal 1945: “Nel delineare il percorso da seguire è utile fare proprio un altro insegnamento di Einaudi e distinguere la spesa pubblica utile da quella improduttiva” e spiega che “in termini attuali, si potrebbe dire che egli riteneva essenziale migliorare la qualità del bilancio pubblico, riorientandone la composizione al fine di innalzare lo sviluppo potenziale dell’economia”.

Tassi Bce e inflazione

“Come ho osservato in un intervento lo scorso febbraio, nell’area dell’euro l’inflazione è in rapido calo e prosegue il suo avvicinamento all’obiettivo del 2 per cento, rendendo possibile un taglio dei tassi. Va in questa direzione il consenso che sta emergendo – soprattutto nelle settimane più recenti – nell’ambito del Consiglio direttivo della Bce”. Fabio Panetta torna così a toccare le parole dei mercati: ossia inflazione, Bce e taglio tassi. E in questo passaggio rafforza il messaggio arrivato dall’ultima riunione di marzo dell’istituto centrale di Francoforte, ribadito poi di recente dalle parole di Christine Lagarde e dalla pubblicazione del bollettino economico la scorsa settimana.

Proprio nel bollettino economico pubblicato giovedì scorso la Bce ha rimarcato che “l’inflazione dovrebbe mantenere tale tendenza al ribasso nei prossimi mesi e ci si attende che, su un orizzonte temporale più lungo, raggiunga l’obiettivo del Consiglio direttivo. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine restano sostanzialmente stabili, collocandosi perlopiù intorno al 2 per cento”.

Dal canto suo, Lagarde ha ribadito la posizione data dependent della Bce e intervenendo a Francoforte alla conferenza “The ECB and Its Watchers XXIV” ha precisato: “entro giugno avremo a disposizione nuove proiezioni che confermeranno o meno la validità dell’andamento dell’inflazione da noi previsto a marzo”.

“Se questi dati riveleranno un sufficiente grado di allineamento tra l’andamento dell’inflazione di fondo e le nostre proiezioni, e ipotizzando che la trasmissione rimanga forte – ha sottolineato – potremo passare alla fase di allentamento del nostro ciclo di politica monetaria e adottare una politica meno restrittiva”.