Nvidia: titolo star del Nasdaq, anche con lo zampino AI di Elon Musk. Sorpasso Apple vicino
Tutti pazzi per Nvidia, il titolo della Big Tech Usa che continua a fare la fortuna del Nasdaq Composite.
Se nella giornata di ieri il listino tecnologico Usa ha stracciato di nuovo i record precedenti, balzando al nuovo valore massimo di sempre, oltre la soglia di 17.000 punti, il merito è stato ancora una volta, sebbene non solo, della sbornia di buy che si è riversata sulle azioni del colosso dei chip, che sono schizzate al nuovo massimo intraday di $1.140, per poi chiudere in rally del 6,98%, a quota $1.139,01.
La star delle Big Tech Usa e del club esclusivo dei Magnifici 7 si è confermata di nuovo protagonista indiscussa di Wall Street e, in particolare, del Nasdaq Composite, forte di un’ondata di acquisti che ha portato il titolo a volare del 130% dall’inizio dell’anno e di oltre il 31% soltanto nel mese di maggio.
Febbre Nvidia: titolo in calo oggi dopo nuovi record oltre $1.000
A far scattare ulteriormente la febbre per il titolo campione delle azioni AI – ovvero delle azioni di società che stanno scommettendo sul business dell’intelligenza artificiale (artificial intelligence, AI) – è stata la pubblicazione della trimestrale del gigante americano dei semiconduttori, avvenuta la scorsa settimana, che ha riservato più di una sorpresa, smentendo lo scetticismo di chi, in quei giorni, aveva fatto notare come fosse difficile per Nvidia riuscire ad annunciare, per l’ennesima volta, numeri da sogno.
E invece così è stato: il trend degli utili netti e dei ricavi nel corso dei primi tre mesi del 2024 è stato ancora da capogiro.
Inoltre, la Big Tech nota per aver lanciato la grande scommessa dell’AI non si è limitata ad alzare il velo sui conti, annunciando anche la tanto attesa operazione di frazionamento azionario e una pioggia di dividendi, in crescita di ben +150%.
Proprio quella raffica di annunci ha consentito alle azioni NVDA di superare per la prima volta in assoluto la pietra miliare dei 1000 dollari.
I buy sono poi continuati, per poi riprendere nella sessione di ieri, dopo la lunga pausa che ha visto Wall Street chiusa nella sessione di lunedì, in occasione della festività nazionale Usa del Memorial Day. Il titolo ha rimesso il turbo, scalando nuove vette.
Oggi le azioni di Nvidia fanno dietrofront, scontando il peggioramento del sentiment che interessa i principali indici azionari di Wall Street, Nasdaq incluso.
Spazio per stracciare anche l’ultimo record segnato ieri, tuttavia, ce n’è ancora, se si considera che il target price formulato in media dagli analisti sul titolo è pari a $1.174,41.
I fari dei trader rimangono così puntati sul titolo, anche in vista di quello che potrebbe essere un sorpasso storico, tra l’altro imminente.
Così come fa notare un articolo pubblicato su Marketwatch, Nvidia è vicina di fatto a superare in termini di capitalizzazione la Big Tech rivale Apple, anch’essa componente dei Magnifici 7, insieme agli altri titani Alphabet, Microsoft, Tesla, Meta Platforms, Amazon.
Il rally degli ultimi giorni ha fatto salire infatti la capitalizzazione di mercato di Nvidia a $2,848 trilioni, valore vicino ai $2,913 trilioni di Apple, al momento al secondo posto nel podio delle società a maggiore capitalizzazione quotate a Wall Street, dopo Microsoft, che vanta una capitalizzazione di 3,2 trilioni di dollari.
Basterebbe praticamente un rialzo del 3% per permettere a Nvidia di superare Apple.
Nvidia: nuovo rally con assist Elon Musk. Il commento di IG Italia
Così Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha commentato la nuova raffica di buy sulle azioni Nvidia, scatenata ieri anche dal fattore Elon Musk.
“Il TechnoKing, Elon Musk, ha reso noto di aver raccolto 6 miliardi di dollari da alcuni investitori della Silicon Valley per la sua start-up xAI, fondi destinati per un nuovo supercomputer che dovrà addestrare il chatbot Grok (destinato a essere uno dei principali rivali OpenAI). Secondo Musk dovrebbero essere necessari 100 mila Gpu Nvidia H100 per addestrare il nuovo chatbot Grok 3“, ha spiegato Diodovich, ricordando che “Nvidia sta attraversando un momento particolarmente felice dopo i brillanti risultati trimestrali pubblicati il 22 maggio”.
Dal trend delle azioni emerge infatti che dal “22 maggio i prezzi delle azioni Nvidia sono saliti del 15%”, mentre dall’inizio dell’anno il balzo è stato per l’appunto pari a + 130%.
L’analista di IG Italia ha rimarcato il successo del titolo Nvidia in Borsa con la domanda di chip per l’AI:
“Nvidia è un leader riconosciuto nella produzione di chip per l’intelligenza artificiale, controllore di circa l’80% del mercato delle unità di elaborazione grafica (GPU), essenziali per le applicazioni AI più esigenti. Questi chip sono utilizzati in vasti data center e per la creazione di contenuti generativi, come ChatGPT di OpenAI, Gemini di Google e Grok di Musk, e hanno visto un’impennata nella domanda a seguito dell’aumento dell’adozione dell’AI generativa”.
Non solo.
Diodovich ha messo in evidenza anche che, “negli ultimi anni, Nvidia ha riposizionato la sua attività concentrando un’importante quota del proprio fatturato sui chip per data center, un settore che è cresciuto rapidamente durante la pandemia, che continua a espandersi con la crescente adozione del cloud e l’intensificarsi delle attività legate all’AI”.
E ancora, a conferma della sua capacità di superare gli ostacoli, “in risposta a interruzioni della catena di approvvigionamento, come quelle causate da disastri naturali”, la Big Tech “ha adottato misure per diversificare la sua catena di approvvigionamento, inclusa l’espansione delle operazioni negli Stati Uniti e in altri paesi. Queste mosse hanno aumentato la fiducia degli investitori nella stabilità e nella crescita futura dell’azienda”.
Il rally delle azioni è stato spiegato dallo strategist anche con il fatto che “l’aumento della valutazione e la costante crescita dei prezzi delle azioni alimenta il sentiment FOMO tra gli investitori (Fear of Missing Out, paura di essere esclusi dai forti guadagni)”.
Nvidia VS Apple: notizie positive per il gigante degli iPhone
Ha commentato il fenomeno di Nvidia con il fattore Elon Musk anche Gabriel Debach, market analyst di eToro, che si è concentrato sulla rivalità tra Nvidia e Apple a Wall Street:
“Nel weekend, la startup di Elon Musk, xAI, ha raccolto 6 miliardi di dollari durante il suo più recente round di finanziamento, portando la valutazione dell’azienda a 24 miliardi di dollari. Questo sviluppo ha avuto un impatto positivo sul settore dei semiconduttori, e in particolare su Nvidia: il titolo ha quasi triplicato il suo valore negli ultimi 12 mesi, con un incremento del 180%, intensificando la competizione con Apple per il posto di seconda azienda mondiale per capitalizzazione di mercato”.
“Tra le due aziende – ha puntualizzato Debach – c’è ora un distacco di soli circa 100 miliardi (e pensare che soli 10 anni fa Apple valeva circa $550 miliardi e Nvidia quasi 20)” e ora, “con Nvidia che si prepara al prossimo split azionario e Apple in vista della sua conferenza annuale del 10 giugno, le dinamiche di mercato potrebbero riservare ulteriori sorprese, attirando l’attenzione degli investitori e analisti che scrutano ogni mossa di queste due giganti tecnologiche”.
“Se Nvidia festeggia, però, Apple non rimane a bocca asciutta – ha continuato Debach – La Mela ha beneficiato delle notizie dalla Cina, dove il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita di Pechino per il 2024 dal 4,6% al 5%, grazie ai dati solidi del primo trimestre e alle recenti misure sul mercato immobiliare. Nell’ultimo mese, l’iPhone di Apple Inc. ha mostrato segnali di ripresa nel mercato cinese, con un incremento del 52% nelle spedizioni, grazie anche a una serie di sconti offerti dai partner di vendita al dettaglio”.
Lo strategist di eToro ha ricordato anche che, “secondo i dati recenti forniti dalla China Academy of Information and Communications Technology, il volume totale delle spedizioni di smartphone in Cina ha visto una crescita significativa, con circa 3,5 milioni di unità attribuite a marchi internazionali, la maggior parte dei quali sono iPhone”:
si tratta di un aumento che “rappresenta un notevole rimbalzo per il dispositivo di Apple, che aveva già mostrato segni di ripresa a marzo, dopo un avvio di anno difficile, e che sta beneficiando della politica di riduzione dei prezzi, implementata da Apple e dai suoi distributori locali, che ha trovato ulteriore impulso durante la stagione promozionale legata al festival dello shopping del 18 giugno”.
Detto questo, ha avvertito Gabriel Debach, “il rapporto tra la Cina e il bilancio di Apple rimane comunque teso. Nonostante la ripresa nelle vendite, la quota di mercato di Apple nel segmento premium ha subito una contrazione a favore di competitor come Huawei Technologies Co, anche se gli analisti di Bloomberg Intelligence suggeriscono che il declino dell’iPhone in Cina potrebbe aver raggiunto un punto di svolta, con i consumatori che mostrano un rinnovato interesse verso i nuovi modelli, come evidenziato da recenti sondaggi”.
“Inoltre, è importante notare – ha concluso lo strategist di eToro – che, nonostante l’aumento delle vendite, la quota della Cina nel fatturato complessivo di Apple è scesa al 18% rispetto al 21% di dicembre 2021. Infine, le vendite a prezzi scontati potrebbero influire sul margine EBIT della regione Greater China, che si attesta attualmente al 42,3%, secondo solo al Giappone ma superiore al margine EBIT di gruppo del 30,74%”.