Notizie Notizie Italia Mps festeggia il suo “Rinascimento”: utili per oltre 2 mld nel 2023. C’è anche sorpresa ritorno dividendo dopo 13 anni

Mps festeggia il suo “Rinascimento”: utili per oltre 2 mld nel 2023. C’è anche sorpresa ritorno dividendo dopo 13 anni

7 Febbraio 2024 09:51

 Banca Monte dei Paschi di Siena festeggia fuori e dentro Piazza Affari il suo “Rinascimento”. La banca “ha scalato una montagna con uno zaino molto pesante” e i conti 2023 che “rappresentano un punto di svolta, un passaggio decisivo per Mps nei confronti dei nostri stakeholders. Un cambiamento dovuto a persone di talento e a una disciplina gestionale”. Inizia così, con la scelta di questa immagine e di queste parole dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio, la conference call di presentazione dei risultati finanziari 2023 davanti alla comunità finanziaria.

Dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo, stamattina sono stati annunciati i risultati preliminari della banca senese che mostrano utili per oltre 2 miliardi di euro e il ritorno del dividendo dopo 13 anni di assenza (e in anticipo di due anni rispetto ai target fissati dal piano).

Banca che rinnova anche la prima linea manageriale proprio per continuare, come ha sottolineato il ceo, “per accelerare il passo, e portare un ulteriore rafforzamento sul piano commerciale”.

Numeri e indicazioni sul dividendo che sono stati accolti con favore dal mercato: in avvio il titolo vola in vetta al Ftse Mib , registrando un rialzo di quasi il 6% (poco prima delle 10 l’azione avanza di quasi il 4% a 3,5 euro). Mps allunga ulteriormente il passo in Borsa: al momento la performance a un anno mostra un saldo decisamente positivo e pari a +50,58%.

Utili oltre 2 mld nel 2023

Ora Mps “è ripartita – afferma Lovaglio -. Qualcuno ha definito la nostra partenza uRinascimento. Non so se sia giusto e corretto definirlo così, ma in ogni caso abbiamo posto le basi e creato le condizioni giuste per questo Rinascimento”.

Prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa, la banca senese ha annunciato al mercato i risultati preliminari per il 2023 che mostrano l’utile di esercizio di pertinenza della capogruppo pari a 2,052 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, a fronte di una perdita di 178 milioni conseguita al 31 dicembre 2022.  “L’utile del quarto trimestre, inclusivo di 466 milioni di rilasci netti di accantonamenti su fondi rischi e oneri e di un positivo effetto netto delle imposte per 339 milioni, è pari a 1.123 milioni e risulta in crescita rispetto a quello contabilizzato nel trimestre precedente (pari a 310 mln di euro)”, si legge nella nota appena pubblicata dal gruppo guidato da Lovaglio.

Dai numeri per il 2023 emerge un risultato operativo netto del gruppo al 31 dicembre 2023 di 1,511 miliardi, più che raddoppiato rispetto al risultato di 594 milioni nell’analogo periodo nel 2022. Il risultato del quarto trimestre 2023, pari a 371 milioni, si pone in riduzione rispetto al trimestre precedente, che aveva registrato un risultato di 405 milioni.

Nel corso della conference call l’a.d. Lovaglio ha sottolineato come l’istituto abbia portato sulle spalle il peso dei contenziosi legali, usando queste parole per descriverlo: “è stato come scalare una montagna con uno zaino molto più pesante”. Importante considerare proprio l’impatto di alcune sentenze, con diversi fronti che si sono chiusi sul finire del 2023 (come il processo Profumo-Viola ).

A tal proposito la banca precisa che alla formazione del risultato di esercizio concorrono alcune voci, tra cui “altri accantonamenti netti al fondo rischi e oneri con rilasci netti pari a 471 mln di euro al 31 dicembre 2023, rispetto ai 2 mln di euro contabilizzati nell’anno precedente. I rilasci netti del 2023, quasi interamente a valere sul quarto trimestre (466 mln di euro rispetto ai 7 mln di euro del trimestre precedente), sono da ricondurre al declassamento del rischio di soccombenza del contenzioso civile e penale relativo a informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, a seguito delle favorevoli sentenze emesse nell’ultimo trimestre del 2023”.

Nel dettaglio, l’ammontare del petitum per rischi legali straordinari si è ridotto a circa 890 milioni, non considerando la causa promossa dai Fondi Alken (circa 450 mln di euro), riguardo cui, a seguito della già positiva sentenza di primo grado, a dicembre 2023 è stata emessa una sentenza conforme a favore della Banca da parte della Corte d’Appello di Milano.

Ritorno del dividendo dopo 13 anni

Come anticipato nelle scorse settimane dagli analisti, c’è la conferma del ritorno del dividendo a Siena a distanza di 13 anni (in anticipo di due anni rispetto al target del piano). Nella seduta odierna, si legge nel comunicato, il consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima assemblea dei soci (prevista per l’11 aprile 2024) il pagamento di un dividendo in contanti per azione di 0.25 euro, al lordo delle ritenute previste dalla legge, per un ammontare complessivo di 315 milioni. Tale distribuzione, se autorizzata dalla Banca Centrale Europea ed approvata dai soci, avrà luogo con data di stacco cedola il 20 maggio 2024 (ex date).

“Differentemente da quanto comunicato fino ad ora, Mps ha proposto un dividendo sull’utile 2023 di 0,25 euro, superiore rispetto ai 0,11 attesi (yield 7%), per un totale di 315 milioni”, indicano gli analisti di Equita.

La banca precisa che “la proposta è conforme al commitment sul “dividend ban” imposto dalla Commissione Europea in quanto i ratios patrimoniali di Mps risultano ampiamente superiori ai parametri fissati dalla Commissione stessa per consentire il pagamento di dividendi”.

Dopo il dividendo, il gruppo guidato da Lovaglio aggiunge che continuerà a rafforzare la propria situazione patrimoniale “ai vertici del sistema”, con il Cet 1 ratio fully loaded al 18,1%, in crescita di 248 punti base anno su anno. Inoltre, rimarca che “I risultati al 31 dicembre 2023 confermano l’efficacia della strategia di banca commerciale, con il rafforzamento del proprio posizionamento ed un’organica profittabilità sostenibile”.

Mps: nuove nomine, rinnova la linea manageriale

Nuove nomine e rinnovo della linea manageriale per Banca Monte dei Paschi di Siena. Proprio in concomitanza con l’approvazione dei risultati consolidati preliminari 2023, la banca italiana ha annunciato al mercato nuove nomine ai vertici di alcune funzioni chiave “con la valorizzazione del patrimonio di risorse interne, mediante politiche mirate di sviluppo dei propri talenti“. La banca spiega una nota, punta così ad accelerare il proprio percorso di crescita, essere sempre più efficace nel soddisfare le esigenze dei clienti e promuovere la diffusione di una forte cultura aziendale orientata alla creazione di valore nel lungo termine.

Oltre alla nomina a Vice Direttore Generale di Maurizio Bai, già Chief Commercial Officer Imprese e Private, è stata avviata la riorganizzazione dell’area Risorse Umane, affidando a Fiorella Ferri l’incarico di Chief Human Capital Officer. Ferri guiderà un team che comprende tre manager di nuova nomina: Barbara De Palma, Responsabile Selezione e Sviluppo Risorse Umane e Diversity & Inclusion, Barbara Bittoni, Responsabile della Gestione delle Risorse di Direzione Generale, e Chiara Gabellieri, Responsabile della Gestione delle Risorse di Rete.

Ai cambiamenti in ambito delle risorse umane, segue la nomina a Chief Operating Officer di Alessandro Giacometti, attuale Responsabile Information Technology, con forti competenze nella gestione di programmi di trasformazione, oltre che in ambito tecnologico – con particolare riferimento all’innovazione digitale – e organizzativo. Vittorio Calvanico, che in precedenza ricopriva quella posizione, assume il ruolo di Chief Safety Officer. L’incarico di Responsabile Information Technology viene contestualmente affidato a Maria Grazia Silvestro. Responsabile Operations viene nominata Chiara Cifoni, che ha maturato un’esperienza trasversale in diverse aree della Banca.

Infine, Marco Tiezzi, attuale Responsabile Direzione Territoriale Lombardia Sud, assume l’incarico di Chief Commercial Officer Retail.

 

(In fase di scrittura)