Notizie Notizie Italia Mps: ecco i punti principali del piano di ristrutturazione 2017/2021. Padoan: “risultato importante per sistema bancario italiano”

Mps: ecco i punti principali del piano di ristrutturazione 2017/2021. Padoan: “risultato importante per sistema bancario italiano”

5 Luglio 2017 09:45

Il via libera ufficiale ora c’è: la Commissione Europea ha approvato il piano di ristrutturazione 2017-2021 di Mps nel contesto del processo di ricapitalizzazione precauzionale della banca. E questa mattina la banca senese ha illustrato, punto per punto, i dettagli del nuovo piano.

Innanzi tutto sono previste dismissioni di 28,6 miliardi di sofferenze lorde (dati a fine 2016), di cui 26,1 miliardi attraverso una struttura di cartolarizzazione, 2,5 miliardi, costituiti da posizioni unsecured di piccolo importo e leasing, tramite procedure dedicate. E ancora è prevista la cessione ad Atlante II dei titoli junior e mezzanine della cartolarizzazione “ad un prezzo pari al 21% del valore contabile lordo e deconsolidamento del portafoglio di sofferenze previsto entro il primo semestre del 2018”, precisa l’istituto guidato da Marco Morelli.

Mps spiega che il piano di ristrutturazione punta ad un ritorno della banca ad un “adeguato livello di redditività, con un Roe target superiore al 10% al 2021, e poggia su quattro pilastri”. Innanzi tutto valorizzazione della clientela retail e small business grazie ad un nuovo modello di business semplificato e altamente digitalizzato; rinnovato modello operativo, con un focus sull’efficienza, che porterà ad un target di cost/income ratio inferiore al 51% nel 2021 e ad una riallocazione alle attività commerciali delle risorse impegnate in attività amministrative; nuova struttura organizzativa del Chief Lending Officer (“CLO”), con l’intento di rafforzare i processi di early detection della banca e migliorare il tasso di cura, e che porterà un costo del rischio inferiore a 60 punti base e un Npe ratio lordo (Npe, non performing exposure, ossia i crediti deteriorati) sotto quota 13% nel 2021; e infine rafforzamento della posizione patrimoniale e di liquidità, con target al 2021 che includono un Cet 1 superiore al 14%, un rapporto tra crediti/depositi <90% e un Liquidity Coverage Ratio oltre il 150%, con al tempo stesso una significativa diminuzione del costo del funding. Tra gli obiettivi un utile netto al 2021 superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Return On Equity (Roe) pari al 10,7 per cento.

Quanto al capitolo esuberi e riduzione filiali, nel piano di ristrutturazione 2017-2021 di Mps prevede 5.500 esuberi entro il 2021. Ci sarà in particolare una revisione del dimensionamento di tutte le strutture organizzative del gruppo che porterà ad una riduzione di circa 5.500 unità entro il 2021, di cui 4.800 uscite attraverso l’attivazione del Fondo di solidarietà, 450 uscite legate alla cessione/chiusura di attività, 750 uscite derivanti da turnover fisiologico e circa 500 nuove assunzioni. Il piano di uscite determinerà, afferma Mps, costi straordinari per circa 1,15 miliardi di euro complessivi nell’arco piano.
È inoltre previsto il completo ridisegno del network distributivo, con la riduzione delle filiali (da 2.000 nel 2016 a circa 1.400 nel 2021) e delle relative strutture di governo commerciale (aree territoriali e direzioni territoriali mercato) con l’aumento della l’incidenza delle risorse dedicate alle attività commerciali da circa il 62% del 2016 a circa il 70% nel 2021.

“Si tratta di un risultato estremamente importante per la banca, ma in generale per tutto il sistema bancario italiano, ed è un ulteriore elemento di svolta dopo l’accordo ottenuto per le banche venete”. Questo il commento del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, al via libera formale arrivato dalla Commissione europea al piano di ristrutturazione di Banca Monte dei Paschi di Siena. Un piano assistito da aiuti di Stato che consistono, come precisato dal Tesoro, nella sottoscrizione di un aumento di capitale precauzionale al quale lo Stato partecipa con 3,9 miliardi di euro e con il rimborso ai detentori di obbligazioni subordinate per un importo aggiuntivo di 1,5 miliardi, per un esborso complessivo di 5,5 miliardi di euro da parte dello Stato.