Mercati, tra le mosse della Fed e le prospettive di Europa, Cina e Giappone
I verbali della Fed segnalano che i tagli ai tassi di interesse sono imminenti, con molti analisti che prevedono una riduzione di 25 punti base a settembre. La svolta espansiva si rende necessaria dopo dati economici americani che hanno cominciato a preoccupare, e i mercati sperano in una pronta ripartenza su scala globale scansando il rischio recessione. Ad analizzare le prospettive di Europa, Cina e Giappone è il commento di Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l’area EMEA di State Street Global Advisors.
Le possibili mosse della Fed
In particolare, l’economia statunitense non mostra segnali tali da giustificare un taglio più ampio di 50 punti base. Il presidente Powell oggi a Jackson Hole dovrebbe concentrarsi sui progressi verso il doppio mandato della Fed senza anticipare le decisioni del FOMC. per il 2024, gli analisti prevedono 3-4 tagli complessivi, con un tasso dei Fed Funds che potrebbe stabilizzarsi tra il 3,0% e il 3,25% entro la fine del 2025. Gli ultimi dati economici, tra cui l’aumento del tasso di disoccupazione attivato dalla Sahm Rule, evidenziano una ripresa lenta e problematica.
Nel frattempo, i mercati globali hanno mostrato segni di volatilità all’inizio di agosto, in linea con le previsioni di metà anno. Diversi fattori, come l’aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone e le previsioni deludenti degli utili tecnologici negli Stati Uniti, hanno alimentato i timori di una recessione.
L’attendismo dell’Europa
In Europa, i mercati azionari si sono mossi in sintonia con quelli internazionali, partecipando al recente ribasso, giocando un ruolo da spettatori più che da protagonisti. Tuttavia, gli utili previsti per le società statunitensi offrono maggiori prospettive di crescita rispetto a quelli europei. Guardando a un orizzonte di più trimestri, prevale la cautela secondo l’analisita nei confronti dei titoli europei.
Le prospettive del Giappone
In Giappone, il recente calo del cambio dollaro-yen riflette un aggiustamento verso livelli più coerenti con i fondamentali. Lo yen potrebbe apprezzarsi ulteriormente entro il 2025, ma le posizioni di carry trade rimangono vulnerabili. Le coperture valutarie stanno diventando più attraenti, incentivando gli investitori a proteggere i propri portafogli. L’introduzione e l’incoraggiamento di misure e pratiche di governance più favorevoli agli azionisti potrebbe essere un catalizzatore chiave a medio termine per ridurre il tradizionale sconto di valutazione applicato alle azioni giapponesi, in un Paese che vede un continuo miglioramenteo dei fondamentali macro sottostanti.
La Cina continua ad arrancare
La Cina continua a lottare con un mercato immobiliare debole, con un ulteriore calo dei prezzi delle nuove costruzioni a luglio. Qui i prestiti bancari sono andati in contrazione per la prima volta in vent’anni. Le difficoltà economiche richiedono un intervento politico deciso per evitare una recessione dei bilanci. È fondamentale infatti che le autorità intervengano per rafforzare la fiducia prima che il pessimismo sulle prospettive economiche si consolidi.
Insomma, per aggiungere una prospettiva d’insieme relativa al quadro fornito, l’esperto di State Street descrive l’attuale posizionamento tattico della società, così: modesto sovrappeso sui titoli europei, moderato sovrappeso sui titoli EM e moderato sottopeso sui titoli dell’Asia-Pacifico.