Notizie Notizie Italia Iren: nel suo piano al 2024 investimenti per 3,3 mld, pronta la sfida nell’M&A

Iren: nel suo piano al 2024 investimenti per 3,3 mld, pronta la sfida nell’M&A

26 Settembre 2019 09:40

Investimenti a 3,3 miliardi di euro (+10%), Ebitda e utile netto previsti al 2024 rispettivamente oltre 1 miliardo e per 300 milioni. E ancora un dividendo atteso a 9,2 centesimi per l’anno in corso con successiva crescita del 10% l’anno. Questi i principali numeri del nuovo piano industriale al 2024 svelato oggi da Iren, la multiutility con sede a Reggio Emilia e poli operativi a Genova, Parma, Piacenza e Torino. Il gruppo guidato da Massimiliano Bianco guarda anche alla centralità del cliente/cittadino nelle scelte strategiche, con una forte focalizzazione sull’economia circolare.Si appresta inoltre a cogliere opportunità di sviluppo anche di dimensioni rilevanti, grazie al miglioramento della qualità della posizione finanziaria netta in seguito all’operazione di OLT appena conclusa (con Snam n.d.r.) e agli investimenti corporate effettuati.

Tornando al piano, tra i target industriali, Iren punta a una crescita organica pari a 200 milioni di euro, grazie principalmente al servizio idrico integrato, dallo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti, dalla crescita della customer base, dal teleriscaldamento e dalla partecipazione alle gare gas. A livello di efficienza, si mantiene il trend positivo degli ultimi anni (200 milioni di euro di sinergie dal 2010), seppur con una riduzione progressiva del target rispetto ai piani precedenti, evidenziando il tipico andamento decrescente delle sinergie post merger e riflettendo inoltre il raggiungimento anticipato degli obiettivi degli ultimi anni. Per il capitolo concessioni la società riconferma di quelle in scadenza in ambito gas, servizio idrico integrato e raccolta rifiuti e punta a raggiungere 2,25 milioni di clienti nel 2024, con un forte focus sullo sviluppo di servizi aggiuntivi (New Downstream, e-mobility e pagamenti digitali) e sul miglioramento della customer experience.

Sul fronte cedola, Iren si attende nel 2019 un dividendo di 9,2 centesimi per azione. “Il piano industriale conferma la dividend policy annunciata lo scorso anno che prevede un incremento costante del dividendo del 10% annuo”, si legge nella nota odierna nella quale di indica che dal 2019 è previsto un pay-out ratio medio del 50% circa. Tale remunerazione è compatibile con il mantenimento del livello di investment grade (Rating Fitch pari a BBB). Il pay-out ratio previsto dal 2022, pari al 60%, è coerente con il calo degli investimenti pianificati per l’ultimo biennio del piano industriale.

Per Massimiliano Bianco, amministratore delegato del Gruppo Iren, “il piano industriale 2019-2024 conferma l’impostazione strategica attuata negli ultimi anni, convalidandone i pilastri industriali di centralità e valore del cliente, transizione energetica, sostenibilità delle risorse e rivoluzione tecnologica”. L’obiettivo è quello di “rafforzare il profilo industriale del gruppo investendo nella crescita, nell’efficienza dei processi e nell’eccellenza operativa al fine di mantenere un ruolo centrale nel percorso di consolidamento del settore”. “Il piano industriale appena approvato manifesta l’intenzione del gruppo di proseguire nel track record di crescita dimostrato negli ultimi anni, incrementando ulteriormente gli investimenti (+86% rispetto al piano del 2015), con importanti ricadute sui territori in cui operiamo in termini di creazione di valore”, dichiara il presidente Renato Boero.

La reazione in Borsa
Dopo una partenza in rialzo, Iren ha già virato in territorio negativo. Il titolo, che in avvio scambiava a 2,66 euro (massimi da inizio 2018), ora cede circa l’1% a 2,602 euro. Da inizio anno l’azione è cresciuta di oltre il 25%, cavalcando (come il resto delle utilities) l’onda dei tassi ai minimi storici, un elemento importante per un segmento che presenta un livello di indebitamento tendenzialmente alto.