Investimenti, Puntare su oro, argento e cash per aumentare la decorrelazione del portafoglio
L’attuale scenario di mercato è quello che gli economisti definiscono una “Goldilocks Economy” caratterizzata da crescita, bassa inflazione, bassi tassi di interesse e bassa disoccupazione. Un mondo, quindi, teoricamente perfetto per investire con serenità.
A increspare le acque apparentemente tranquille dei mercati, come spiega in una nota l’ufficio studi di Marzotto sim, ci sono però le valutazioni: molte obbligazioni governative hanno tasso negativo, le obbligazioni societarie, soprattutto se High Yield, hanno lo spread ai minimi storici, i multipli di borsa sono molto più elevati delle medie storiche (secondo il Shiller PE Ratio sono addirittura più elevati del 1929), il real estate in alcuni mercati si sta apprezzando ininterrottamente da molti anni.
Il fattore “rischio”
Qual è quindi il rischio maggiore in un contesto apparentemente perfetto per gli investitori? Ancora una volta la sottovalutazione del rischio. Secondo gli analisti di Marzotto sin è proprio questo il punto critico: “portafogli apparentemente diversificati sono, come non mai, esposti a un movimento negativo delle principali classi di investimento che potrebbero avere tra loro un’elevata correlazione”. Ma l’investitore – aggiungono gli strategist – per evitare di dovere liquidare precipitosamente parte del portafoglio nel caso i nostri timori sulla sostenibilità dell’attuale contesto dovessero essere confermati, ha alcune possibilità.
Cash is king
La prima possibilità, altamente consigliata, è aumentare la componente liquida. “Siamo infatti in un contesto a nostro avviso in cui Cash is king!!”, spiegano gli strategist.
La seconda possibilità è trovare asset realmente decorrelati rispetto alla maggiore parte delle categorie del proprio portafoglio. Non è facile, ma gli analisti individuano soluzioni nell’oro e, in seconda battuta, nell’argento, che in caso di aumento delle preoccupazioni sui mercati finanziari potrebbero beneficiarne.
La seconda possibilità è trovare asset realmente decorrelati rispetto alla maggiore parte delle categorie del proprio portafoglio. Non è facile, ma gli analisti individuano soluzioni nell’oro e, in seconda battuta, nell’argento, che in caso di aumento delle preoccupazioni sui mercati finanziari potrebbero beneficiarne.
Oro sotto la lente
Sono però molti i detrattori dell’oro che hanno ancora negli occhi il movimento negativo degli ultimi anni. Ma – ricordano gli analisti di Marzotto sim – su un arco temporale più lungo, per esempio 20 anni, il valore è passato da 296 dollari del 1997 agli attuali 1.285, segnando un incremento assoluto del 334% e di circa il 7,6% annualizzato. Se poi inseriamo un tasso di cambio, per l’investitore italiano vi sarebbe un ulteriore miglioramento.
”La questione è che l’investitore dovrebbe prendere in considerazione l’oro non tanto per realizzarci un profitto, ma per proteggere una parte dei rischi del portafoglio – scrive l’ufficio studi di Marzotto sim – Paradossalmente preferiremmo perdere sulla protezione, come se fosse una vera e propria assicurazione, e guadagnare su tutto il resto”. “Viste le attuali valutazioni delle principali classi di investimento, è probabile che ci sarà una fase di consolidamento, e l’oro diventa uno strumento per ridurre le perdite potenziali in caso di evento negativo”, concludono gli strategist.