Notizie Notizie Mondo Inflazione e disoccupazione: quale indicatore aiuterà di più Draghi nella prossima riunione Bce?

Inflazione e disoccupazione: quale indicatore aiuterà di più Draghi nella prossima riunione Bce?

31 Maggio 2017 12:00

“Il miglioramento del mercato del lavoro in Eurozona e gli indicatori del sentiment economico potrebbero segnalare che le attuali politiche monetarie andrebbero riviste, se non fosse per il rallentamento dell’inflazione”. E’ il commento di un esperto interpellato da Borse.it riguardo ai dati snocciolati questa mattina dagli istituti di statistica europei per quanto riguarda disoccupazione e crescita dei prezzi al consumo.

Mentre gli indicatori di sentiment economico continuano a segnalare un forte slancio, i prezzi al consumo hanno rallentato la loro corsa, a maggio più di quanto previsto dagli analisti “almeno nelle tre principali economie dell’area”.

Il reflation trade potrebbe subire ancora un arresto?
I dati snocciolati in mattinata dagli istituti di statistica dicono che gli indici dei prezzi al consumo nell’Eurozona a maggio hanno rallentato ancora, scendendo sui minimi dallo scorso anno (GRAFICO).

Nel dettaglio, a maggio il CPI stimato in Eurozona è cresciuto dell’1,4% su base annua. La prima lettura del dato è inferiore rispetto al dato finale di aprile pari all’1,9% e sotto a quanto atteso dagli analisti.

Il CPI Base (epurato dalle distorsioni dei beni alimentari ed energetici) è sceso allo 0,9% (sotto consensus fermo all’1%), proseguendo il rallentamento rispetto al mese precedente, quando il dato aveva fatto segnare un incremento dell’1,2 per cento.

Per quanto riguarda l’Italia a maggio i prezzi al consumo in Italia sono cresciuti dell’1,5% su base annua. La prima lettura del dato è inferiore rispetto al dato finale di aprile pari al 2%, ed è in linea con quanto atteso dagli analisti.
Su base mensile l’inflazione è scesa dello 0,2% (come da consensus), invertendo la rotta rispetto al mese precedente, quando il dato aveva fatto segnare un incremento dello 0,8 per cento.

“Le indicazioni odierne regalano un assist alle colombe dell’Eurotower in quanto danno ragione a chi pensa che sia ancora presto per intraprendere strategie di uscita dagli attuali stimoli monetari”, ha commentato un analista finanziario interpellato da borse.it.

Al contempo il tasso di disoccupazione della zona euro è sceso sui minimi dal marzo del 2009, al 9,3%, dato migliore rispetto alle stime degli analisti collocate al 9,4%.

La prossima settimana il board Bce si riunirà a Tallinn e il chairman Mario Draghi nell’ultimo intervento al Parlamento Europeo ha già fatto in modo di sedare le aspettative che le linee più dure di Francoforte nutrono sulla base degli incoraggianti dati macroeconomici messi in luce in questa prima parte di anno (compreso dunque il dato odierno sulla disoccupazione).

“L’inflazione più moderata aiuterà Draghi a convincere il mercato del fatto che la rimozione degli stimoli monetari sarà lenta“, ha dichiarato a Bloomberg Nick Kounis, economista di ABN Amro Bank di Amsterdam.