Goldman Sachs batte le stime nonostante il segno meno del trading obbligazionario
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Dei circa 43 punti necessari al Dow Jones per sfondare la soglia dei 23 mila punti, circa la metà dovrebbero arrivare da Goldman Sachs, in rialzo dell’1,27% nel pre-mercato. Nonostante un calo del trading, l’istituto fondato da Marcus Goldman e Samuel Sachs, nel terzo trimestre ha battuto le attese degli analisti.
Tra luglio e settembre l’ultima riga del conto economico è passata da 2,09 a 2,13 miliardi di dollari, pari a 5,02 dollari per azione, per un fatturato salito da 8,17 a 8,33 miliardi. Il primo dato era visto a 4,17$, il secondo a 7,54 miliardi di dollari.
Anche in questo caso i ricavi da trading hanno segnato un rosso (-17%, contro il -21% di JPMorgan, il -11% di Citi e il -15% di BofA) e in particolare pesa il -26% della divisione “obbligazioni e reddito fisso”. Ma, giova ricordarlo, per quest’ultima voce, gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods avevano stimato un rosso del 40%.
“Nel complesso –ha commentato il Chief Executive Lloyd Blankfein – la nostra performance è stata solida e garantisce una solida base di partenza per le nostre misure di crescita”.
L’investment banking e il wealth management sostengono i conti di Morgan Stanley
Atteso un avvio di seduta positivo anche per Morgan Stanley (+2% prima dell’avvio degli scambi), che ha terminato il Q3 con un utile di 1,78 miliardi di dollari, pari a un risultato per azione di 93 centesimi, 12 in più rispetto alle stime. Il rallentamento del trading in questo caso è stato compensato dalle attività di investment banking e di wealth management.
Meglio del previsto anche il fatturato, passato da 8,91 a 9,2 miliardi (consenso 9,02 miliardi). “I risultati che abbiamo raggiunto nel terzo trimestre riflettono la stabilità delle divisioni Wealth Management, Investment Banking e Investment Management quando l’attività Sales and Trading deve fronteggiare un contesto debole. Il nostro modello di business bilanciato e le buone prestazioni del franchising ci hanno permesso di dare ritorni solidi per i nostri azionisti”, ha commentato James Gorman, Chairman e CEO di MS.