Notizie Notizie Italia Debito pubblico record, Pil, rating e Btp people: Mazziero aggiorna le stime sull’Italia

Debito pubblico record, Pil, rating e Btp people: Mazziero aggiorna le stime sull’Italia

6 Maggio 2024 12:26

La prima tranche di giudizi delle agenzie di rating è filata senza problemi, come da previsioni, mentre la stima sul Pil del primo trimestre dell’Italia ha fornito segnali incoraggianti sul fronte della crescita. Al tempo stesso, però, il debito pubblico ha ripreso a salire e le previsioni non sono positive. Ecco le proiezioni aggiornate della Mazziero Research, società di ricerca finanziaria indipendente che fornisce periodicamente stime su debito, Pil e spesa per interessi. Il tutto, mentre prende il via oggi il collocamento del Btp Valore (quarta emissione), da cui ci si attende una conferma del successo riscontrato nelle precedenti tre edizioni.

Dopo S&P e DBRS, anche Fitch conferma il rating investment grade

Fitch ha confermato il rating BBB con outlook stabile, pur ravvisando le criticità di aumento del deficit in relazione al SuperBonus.

Il giudizio dell’agenza statunitense segue quelli della connazionale Standard & Poor’s, che ha ribadito il rating BBB e della canadese DBRS, che ha lasciato invariato il punteggio BBB high. In entrambi i casi l’outlook è stabile.

Ora la parola passa a Moody’s, la più critica delle agenzie, che si esprimerà a fine mese (il 31 maggio).

Nuovo record in vista per il debito pubblico dell’Italia

Dopo il picco del debito registrato a febbraio, pari a 2.872 miliardi, si profila un ulteriore nuovo record a marzo. Le stime della Mazziero Research indicano un valore di 2.894 miliardi, a un soffio dai 2.900 miliardi che verranno comunque superati entro maggio.

A giugno, secondo le proiezioni, il debito dovrebbe trovarsi in una forchetta tra 2.913 e 2.941 miliardi.

Mazziero rivede al rialzo le stime sul Pil 2024

La stima preliminare Istat del Pil nel 1° trimestre 2024 indica una crescita del +0,3%: un risultato “incoraggiante, che probabilmente risente ancora dell’effetto del Superbonus e della detrazione fiscale edilizia al 50% sino a fine 2024”, commenta Mazziero.

Alla luce dell’ultimo dato, la società ha alzato le stime di crescita per il 2° trimestre del 2024 dal +0,2% al +0,3%, ma ha abbassato quella del 3° trimestre dal +0,3% al +0,2%, invariato il 4° a -0,1%.

“Il computo per l’intero anno 2024 ci porta a una stima del PIL pari al +0,8%”, a fronte del +0,6% delle stime precedenti.

Maggio mese chiave per le scadenze di titoli di Stato

Sul fronte delle scadenze di titoli di Stato, come precedentemente indicato, maggio è uno dei mesi più critici insieme a settembre e dicembre, con obbligazioni in scadenza per almeno 45 miliardi in ciascuno di questi mesi.

“Come negli altri anni, il Tesoro sta anticipando le maggiori emissioni al fine di mantenere un ritmo inferiore nella parte finale dell’anno. Resta importante che non vi siano forti contraccolpi sul lato dei rendimenti che appesantirebbero la spesa per interessi a lungo termine.”

Il ritorno dei Btp People

Nel complesso, gli italiani sono tornati a essere buoni compratori dei titoli di Stato, in particolare BTP. Una tendenza certificata dal successo delle ultime emissioni e dai dati sulla detenzione di obbligazioni del Tesoro rilevati dalla Banca d’Italia.

Tra dicembre 2022 e dicembre 2023 i residenti italiani – famiglie e imprese – hanno aumentato il portafoglio di titoli di Stato italiani da 741 a 790 miliardi di euro.

“Questo trend positivo sembra essere spinto da un rinnovato interesse verso i rendimenti offerti da questi strumenti, percepiti come particolarmente vantaggiosi in un contesto in cui il rischio è attualmente considerato contenuto”, afferma Mazziero.

Rendimenti in calo con prospettiva tagli tassi Bce

Da ottobre, sottolinea la Mazziero Research, “i rendimenti all’emissione dei BTP a 10 anni seguono una tendenza in discesa, con una contrazione di oltre un punto percentuale dai picchi del 4,93% segnati a settembre.”

Ad aprile i rendimenti del BTP decennale si sono attestati al 3,86%, leggermente al di sopra del 3,67% del mese precedente, pur scontando sempre una dinamica discendente dei tassi della Bce. Ricordiamo infatti che gli ultimi dati sull’inflazione e sulle dinamiche dei prezzi, in particolare nel settore dei servizi, hanno rafforzato la prospettiva di tagli nel 2024. Il primo è atteso per giugno, mentre le mosse successive sono ancora piuttosto incerte.

“È bene anche notare che a fronte di un tasso di inflazione vicino all’1%, i rendimenti reali (al netto dell’inflazione) si mantengono positivi per oltre due punti e mezzo percentuali”, conclude Mazziero.