Notizie Notizie Italia Boom di Bot e Btp nei portafogli degli italiani, l’analisi Fabi sui risparmi

Boom di Bot e Btp nei portafogli degli italiani, l’analisi Fabi sui risparmi

19 Febbraio 2024 11:18

Il contesto di inflazione e rendimenti elevati, in scia agli aumenti dei tassi effettuati dalla Bce tra 2022 e 2023, ha dato una spinta importante agli investimenti in Bot e Btp. Nei primi nove mesi del 2023 i volumi investiti dagli italiani in titoli obbligazionari sono cresciuti del 44%, oltre 115 miliardi di euro, arrivando a rappresentare il 7,2% del portafoglio finanziario complessivo delle famiglie. Ecco i dettagli sul report della FABI (Federazione autonoma bancari italiani), che evidenzia un aumento complessivo di quasi €80 miliardi della ricchezza finanziaria degli italiani.

Investimenti in Bot e Btp crescono quasi del 45% nel 2023

A fine settembre 2023 la ricchezza finanziaria degli italiani ammonta a 5.216 miliardi di euro, 77,6 miliardi in più (+1,5%) di fine 2022. Lo scorso anno i depositi bancari si sono asciugati per 61 miliardi (-3,73%), da 1.633 a 1.572 miliardi.

In soli nove mesi, tra azioni, titoli obbligazionari e fondi comuni le famiglie italiane hanno accumulato oltre 144 miliardi in più sotto forma risparmio, con una crescita che si aggira – rispetto al 2022 – a poco meno del 45% circa per i titoli obbligazionari, all’1,69% per i fondi comuni e all’1,35% per il comparto azionario.

variazione ricchezza italiani

Aumenta la quota di titoli a breve, ma medio-lungo resta predominante

Nei nove mesi, sono dunque i titoli obbligazionari a vincere il primato della crescita con un aumento del 44,3%, pari a 115,2 miliardi aggiuntivi in valore assoluto: il totale degli investimenti in obbligazioni ha raggiunto lo stock di 375,2 miliardi nel 2023, rispetto ai 260 miliardi di dicembre 2022.

Nel dettaglio, a settembre 2023, le famiglie possiedono titoli a breve termine per un valore di 27,8 miliardi (2,4% del totale), mentre la fetta di risparmio investita in titoli a medio-lungo termine è pari a ben 347,4 miliardi (97,6%). A fine 2022 erano rispettivamente pari a 6,2 miliardi (7,4%) e 253,8 miliardi (92,6%).

L’incremento degli investimenti obbligazionari a medio-lungo termine, pari a ben 93,6 miliardi, attesta l’appetibilità e la certezza, in termini di rendimenti, degli strumenti finanziari.

Dall’era pre-Covid +40% per Bot, Btp e altre obbligazioni

La FABI ha analizzato anche i cambiamenti nelle scelte di investimento e di risparmio rispetto all’era pre-Covid. Nel complesso, la ricchezza finanziaria è aumentata del 12% (+552,5 miliardi di euro) nel quinquennio 2019-2023, con una maggior fiducia e propensione agli investimenti finanziari, grazie soprattutto alla remunerazione più alta.

risparmi italiani da pre-Covid a oggi

L’incremento è legato principalmente all’esplosione del valore delle azioni, in aumento di 325,5 miliardi (+32,1%), e delle obbligazioni (compresi Bot e Btp), in salita di 106,9 miliardi (+39,85%).

In particolare, i titoli obbligazionari hanno raggiunto i 375,2 miliardi nel 2023, rispetto ai 268,3 miliardi dei 5 anni precedenti. A fine 2019, in un’epoca di tassi prossimi allo zero o negativi, la ripartizione tra titoli a breve e a lungo evidenziava rispettivamente un 99,3% e uno 0,7% (rispetto al 92,6% e al 7,4% attuale).

Conti e depositi rappresentano il 30% della ricchezza, obbligazioni al 7%

Il cambio di tendenza nelle scelte finanziarie è in parte frutto della modesta remunerazione sui depositi bancari, anche se il peso del contante che giace nei conti bancari resta elevato.

Depositi e conti correnti, infatti, rappresentano ancora la fetta più grande della ricchezza accantonata – pari al 30,1% del totale – malgrado i segnali di incoraggiamento agli investimenti in arrivo da più fronti.

I titoli obbligazionari, invece, rappresentano oggi il 7,2% (375 miliardi su 5.216 miliardi) del portafoglio finanziario complessivo delle famiglie, rispetto al 5,8% del 2019.

A settembre 2023, le altre asset class sono così ripartite: azioni 25,7%, polizze assicurative 20,4%, fondi comuni 12,9%, altro (derivati e crediti) 3,6%.

ripartizione ricchezza italiani

Più Btp in mano agli italiani, cala quota investitori esteri

Negli ultimi due anni la quota di Bot e Btp detenuta dalle famiglie italiane è più che raddoppiata, con una vistosa accelerazione nel 2023: a dicembre 2021, con il debito a 2.572 miliardi, il mercato retail aveva il 6,4% delle obbligazioni emesse dal Tesoro in circolazione (685 miliardi su 2.234 miliardi complessivi di titoli). A fine 2022, con il debito che aveva toccato i 2.757 miliardi, un primo scatto: la percentuale di titoli statali in mano alle famiglie era salita all’8,7%.

Ma è nei primi 11 mesi dello scorso anno che la corsa delle famiglie e delle imprese a comprare debito pubblico si è fatta più insistente: a novembre (ultimo dato disponibile, quando il debito era arrivato a 2.855 miliardi), i privati avevano il 13,5% di Bot e Btp, cioè 320 miliardi sui 2.378 miliardi totali di emissioni statali. Il crescente interesse degli italiani per le emissioni domestiche è stato sostenuto anche dal successo del Btp Italia e del Btp Valore, in attesa della terza emissione di quest’ultimo, in programma dalla prossima settimana.

FABI detentori debito pubblico Italia novembre 2023

Nello stesso biennio in esame, il debito italiano nei portafogli degli investitori esteri è passato da 685 miliardi del 2021 ai 658 miliardi del 2023, con la quota calata da 30,7% al 27,3%.

Secondo la Fabi, nel 2024 è probabile che conti correnti e depositi continuino a ricevere una remunerazione a un tasso inferiore al costo del denaro stabilito dalla Bce, ragion per cui i titoli di Stato continueranno a svolgere una funzione di salvaguardia del potere d’acquisto di famiglie e imprese.