Notizie Notizie Mondo Bank of Japan non si unisce al coro hawkish delle banche centrali. Ecco perchè

Bank of Japan non si unisce al coro hawkish delle banche centrali. Ecco perchè

17 Giugno 2022 11:44

Il Giappone si conferma unica voce fuori dal coro delle banche centrali che stanno correndo ad alzare i tassi contro l’inflazione. La Bank of Japan conferma la sua politica ultra-accomodante nonostante la speculazione abbia più volte preso di mira Tokyo nell’ultima settimana per vedere quanto credibile sia la posizione sul cap a 0,25% per il titolo di stato decennale nipponico. 

Il paese nipponico viene da decenni di lotta alla deflazione e le avvisaglie di rialzo dei prezzi non smuovono per il momento la Bank of Japan dal suo mantra di tassi zero e target di rendimenti prossimi allo zero per i bond decennali.

 

Una vera e propria mosca bianca nel mondo delle banche centrali. La BoJ ha comunicato oggi l’impegno a mantenere i tassi “ai livelli attuali, o anche più bassi”, indicando la determinazione a sostenere la debole ripresa dell’economia del Giappone dall’ultima ondata di pandemia Covid-19. Allo stesso tempo, facendo riferimento al recente tonfo dello yen – crollato a inizio ottava ai minimi a 24 anni contro il dollaro – e alle ripercussioni che potrebbe avere sull’economia (il calo dello yen rende più costose le importazioni, e il Giappone è importatore soprattutto di energia e materie prime), l’istituto centrale guidato da Haruhiko Kuroda si è limitato a dire che “monitorerà attentamente” l’impatto delle oscillazioni dei rapporti di cambio sui fondamentali economici.

La Bank of Japan ha confermato il target per i tassi di breve termine al -0,1% e il target dei titoli di stato a 10 anni, attorno allo 0% (cap a 0,25%). La banca centrale guidata da Haruhiko Kuroda ha detto che l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo core viaggia attorno al 2%, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi energetici e dei beni alimentari. La BoJ ha abbassato le stime su produzione, esportazioni ed economie estere, di contro ha una visione migliore circa i consumi interni. Nuove previsioni che danno fiato al messaggio che l’economia giapponese ha ancora bisogno di aiuto per riprendersi.

La reazione dei mercati è stata immediata: lo yen è precipitato nei confronti del dollaro fino a -1,7%, mentre i tassi dei titoli di stato a 10 anni sono scesi.

A valle del meeting di oggi, Kuroda ha affermato che un rialzo dei tassi potrebbe portare ad una recessione economica. Nel suo ultimo anno come principale banchiere centrale del paese, Kuroda sta respingendo le crescenti pressioni per normalizzare la politica mentre le banche centrali corrono per aumentare i tassi di interesse e le scommesse di mercato aumentano contro il tetto dei rendimenti della BoJ.

BoJ costretta a massicci acquisti di JGB per difendere il cap

La Bank of Japan in questi giorni ha infatti dovuto fronteggiare violenti attacchi speculativi alle obbligazioni giapponesi con i fondi di investimento che scommettono che la BOJ cederà alle pressioni e cambierà la sua politica monetaria super accomodante abbandonando la promessa di limitare i rendimenti allo 0,25%.

La quantità di obbligazioni che la BoJ presta temporaneamente alle istituzioni finanziarie per alleviare la tensione dell’offerta ha raggiunto ieri un record, secondo i dati raccolti da Bloomberg. La BoJ ha prestato 3,2 trilioni di yen (23,9 miliardi di dollari) di JGB attraverso il suo Securities Lending Facility, ben al di sopra dei 2,3 trilioni di yen prestati al picco dei timori per il coronavirus nel marzo 2020.

“Il funzionamento del mercato e la liquidità sono peggiorati drasticamente con i massicci acquisti di JGB della BoJ”, spiega Barclays.