Notizie Notizie Italia Banche: sofferenze nette ancora giù a luglio, 57 miliardi in meno rispetto al boom di novembre 2015

Banche: sofferenze nette ancora giù a luglio, 57 miliardi in meno rispetto al boom di novembre 2015

17 Settembre 2019 15:25

Calano le sofferenze nette che a luglio si attestano a 32,1 miliardi di euro contro i 40,1 miliardi di luglio del 2018. Lo rivela l’Abi nel rapporto mensile di settembre in cui sottolinea che la flessione su base annua è di 8 miliardi, pari a – 20,1%.  Il calo è ancora più marcato se si confronta il dato di luglio 2019 con quello di luglio 2017 a 66,5 miliardi di euro. In tal caso il calo è di 34,4 miliardi pari a -51,8%. La riduzione è di quasi 57 miliardi (pari a -63,9%) – sottolinea l’Abi – se considera il livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è attestato all’1,84% (2,32% a luglio 2018, 3,86% a luglio 2017 e 4,89% a novembre 2015).

Abi: mercato dei mutui continua a correre, tassi ai minimi storici

Nel Report, l’Associazione Bancari Italiani guidata da Antonio Patuelli sottolinea inoltre che a luglio 2019, si conferma la crescita del mercato dei mutui con l’ammontare totale dei finanziamenti in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,4% su base annua. Calano invece i prestiti alle imprese che  registrano una riduzione dello 0,4% su base annua. I tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento si attestano sui minimi storici, con il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni pari a 1,68% (1,69% a luglio 2019, 5,72% a fine 2007) e quello per le imprese pari a 1,25% (1,37% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,52% (2,54% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Infine l’associazione sottolinea che i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, ad agosto 2019, di circa 97 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +6,6% su base annuale). Prosegue invece la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, sebbene ad un ritmo meno intenso, per 8 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -3,3%).