Notizie Notizie Italia Atlantia finisce nel radar di Moody’s, rating sotto osservazione per bocciatura

Atlantia finisce nel radar di Moody’s, rating sotto osservazione per bocciatura

5 Luglio 2019 10:31

Debolezza per Atlantia a Piazza Affari all’indomani della decisione di Moody’s. Il titolo della holding della famiglia Benetton, che controlla anche Autostrade, arranca in Borsa con un ribasso dello 0,67% a 23,56 euro. Ieri l’agenzia di rating ha messo sotto osservazione il rating Baa3 del programma senior non garantito Emtn della società guidata da Giovanni Castellucci per possibile downgrade. Stessa azione da parte di Moody’s per le altre due controllate di Atlantia, Autostrade per l’Italia, che ha attualmente un rating Baa2, e per Aeroporti di Roma (Baa2). 

C’è sempre sul tavolo il tema della revoca della concessione. Secondo alcune indiscrezioni stampa, potrebbe essere arrivato il momento della trattativa, con il vice premier Di Maio che avrebbe aperto uno spiraglio per una soluzione alternativa alla revoca.

Le motivazioni
La decisione dell’agenzia di rating è una conseguenza della pubblicazione, lo scorso 2 luglio, di un rapporto legale commissionato dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (Mit), con il possibile ritiro della concessione ad Autostrade per l’Italia in seguito al crollo del viadotto di Polcevera nell’agosto 2018, nel quale persero la vita 43 persone. “Sebbene la relazione includa varie avvertenze, evidenziando i potenziali rischi associati all’attuazione di alcune delle sue conclusioni, i recenti sviluppi comportano maggiori rischi al ribasso per la concessione di Aspi”, scrivono gli esperti di Moody’s. La questione concessione per la contrololata Autostrade per l’Italia “è un fattore importante alla base degli attuali rating, ma la nuova relazione potrebbe essere legittimamente risolta senza compensazione”. In particolare, Moody’s pone l’accento sul fatto che “il rapporto legale conclude che il crollo del viadotto di Polcevera dimostra che Aspi non ha rispettato il cosiddetto dovere di custodia per i beni in concessione e, conseguentemente, la chiusura anticipata della concessione dovuta a gravi violazioni sarebbe possibile”.
Il rapporto mette poi in discussione il diritto di Autostrade per l’Italia “di ricevere un indennizzo in tali circostanze. Al contrario, il contratto di concessione di Aspi prevede un processo specifico per una procedura di estinzione anticipata e riconosce il diritto al risarcimento del concessionario”.

Più in generale, nel lungo e articoato report dell’agenzia di rating Usa, viene posto l’accento anche sul fatto che “persistono incertezze riguardo alle conseguenze ultime del crollo del viadotto di Polcevera sul profilo di rischio finanziario e commerciale del gruppo Atlantia. Mentre le cause dell’incidente rimangono sconosciute, alcuni funzionari governativi continuano a indicare che la risoluzione della concessione Aspi rimane un obiettivo se, come afferma il nuovo rapporto, la società non ha rispettato gli obblighi previsti dalla concessione. Data la gravità dell’incidente, il gruppo Atlantia rimane suscettibile di accresciute pressioni normative e politiche, come evidenziato anche dall’estensione del blocco dei pedaggi sulla rete di Aspi a metà settembre 2019, ed espone il gruppo alle conseguenze di una posizione più conflittuale dal concessionario, contenziosi prolungati e ingenti esborsi esterni e costi legali, potenzialmente oltre i modesti livelli di protezione previsti dalle sue polizze assicurative”.

Nonostante i persistenti rischi al ribasso che permangono dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, Moody’s ritiene che l’attuale rating di Atlantia “continua a riflettere positivamente le sue grandi dimensioni e l’attenzione sui settori del pedaggio e dell’aeroporto; i forti fondamenti della rete stradale a pedaggio del gruppo, che, in seguito all’acquisizione degli spagnoli di Abertis, è sempre più diversificata e comprende collegamenti autostradali essenziali situati principalmente in Spagna, Francia, Cile, Brasile e Italia; il quadro normativo ragionevolmente stabilito per le sue operazioni di pedaggio stradale, sebbene caratterizzato da alcuni esempi di interferenze politiche; e, infine, un track record di politiche finanziarie relativamente prudenti”.

Fattori che sono bilanciati “dalla struttura abbastanza complessa del gruppo in seguito all’acquisizione di Abertis, l’aumento rilevante del debito consolidato a seguito dell’operazione e la minore durata media della concessione del gruppo combinato Atlantia-Abertis rispetto al pre-transazione del profilo Atlantia”.