Notizie Notizie Mondo Anche la Bce si prepara a una seconda ondata: sul tavolo del Consiglio arrivano i Pmi

Anche la Bce si prepara a una seconda ondata: sul tavolo del Consiglio arrivano i Pmi

23 Ottobre 2020 11:17

Gli ultimi aggiornamenti degli indici Pmi dell’Eurozona confermano che la seconda ondata del coronavirus sta pesando sempre di più sulle sorti dell’economia. E a questo ritmo diventa più probabile una recessione double dip nel quarto trimestre 2020. Questo il commento a caldo di Ing dopo la pubblicazione dell’aggiornamento di ottobre del Pmi servizi e manifatturiero della zona euro. Nel dettaglio, l’attività economica dell’Eurozona ha riportato di nuovo una contrazione per il mese in corso, poiché l’accelerazione della crescita della produzione manifatturiera è stata superata dal peggioramento della flessione del settore terziario, causato dalle crescenti preoccupazioni sul Covid-19. 

I numeri
L’indice Pmi Composito della zona euro, secondo la lettura preliminare di ottobre condotta dall’istituto IHS Markit, è diminuito per il terzo mese consecutivo, scendendo a 49,4 da 50,4 di settembre e registrando dunque la prima contrazione dell’attività da giugno. Sebbene si sia mantenuto nettamente superiore al record minimo storico toccato durante il picco della pandemia nel secondo trimestre, questo nuovo declino aumenta la possibilità che nel quarto trimestre l’economia dell’Eurozona indichi una nuova contrazione.

L’indagine rivela tendenze di settore sempre più divergenti: la crescita della produzione manifatturiera, dovuta all’impennata dei nuovi ordini che hanno registrato il più rapido tasso di incremento da gennaio 2018, mentre l’attività del settore terziario ha indicato la seconda contrazione mensile consecutiva, registrando il calo più marcato da maggio. Escludendo il periodo di picco delle restrizioni da Covid-19 che va da marzo a maggio, quest’ultima contrazione dei servizi segna il valore peggiore in otto anni. Nel dettaglio, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 54,4 punti dai 53,7 di settembre, mentre il Pmi servizi è sceso a 46,2 punti dai 48 di settembre.

Le prossime mosse della Bce

Numeri che finiranno dritti dritti sul tavolo del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) che si riunirà giovedì 29 ottobre. Come sottolinea Chris Williamson, chief business economist presso IHS Markit, “malgrado la contrazione generale sia rimasta solo modesta, e molto più lieve di quanto osservato durante il secondo trimestre, l’idea di scivolare nuovamente in recessione di certo eserciterà una maggiore pressione sulla Bce per aggiungere nuovi stimoli e sui singoli governi nazionali nell’attutire l’impatto delle misure di contenimento da Covid-19“. L’esperto poi avverte: “tale situazione non solo diventerà ad ottobre sempre più rigida, ma pare che a novembre si intensificherà ulteriormente”.

Guardando al meeting di giovedì prossimo, secondo gli strategist di Mps Capital Services (che solo qualche giorno fa hanno presentato il loro outlook) “lo stallo della crescita economica, l’accelerazione dei contagi e le ripercussioni sulla già fragile ripresa economica delle nuove misure di contenimento, in un contesto di inflazione core ai minimi storici, rendono necessario un aggiustamento da parte della Bce degli strumenti utilizzati”. Per gli esperti l’ipotesi di lavoro è quella di un’estensione e ampliamento del programma pandemico PEPP.

Anche gli esperti di Ing si sono di recenti soffermati sul prossimo meeting dell’istituto guidato da Christine Lagarde in un report dal titolo “ECB: Preparing (for) the second wave“. Più infezioni, più restrizioni e più allentamento monetario? Questo l’interrogativo che si pongono in vista dell’appuntamento della prossima settimana, quando la Bce potrebbe aprire la strada a ulteriori stimoli a dicembre senza mostrare le proprie carte. E la spaccatura tra falchi e colombe? “I recenti sviluppi economici sembrano supportare le colombe. La stabilizzazione dell’attività è iniziata a settembre, ma le nuove misure di blocco e le regole di distanziamento sociale a nostro avviso ridurranno chiaramente l’attività nel quarto trimestre”, afferma Carsten Brzeski di Ing sostenendo che però che “anche se il rischio di un double dip è chiaramente aumentato, è ancora troppo presto per prevedere una significativa contrazione dell’economia della zona euro nel quarto trimestre”.