News Notizie Indici e quotazioni Wall Street: effetto Hong Kong non basta, prevale la cautela. Mercato immobiliare Usa: cosa dicono gli ultimi numeri

Wall Street: effetto Hong Kong non basta, prevale la cautela. Mercato immobiliare Usa: cosa dicono gli ultimi numeri

29 Novembre 2022 16:01

Wall Street incerta nei primi minuti della sessione odierna: alle 15.52 circa ora italiana, il Dow Jones perde 59 punti circa (-0,18%); lo S&P 500 ritraccia dello 0,10%, mentre il Nasdaq cede lo 0,08%.

Ieri il Dow Jones Industrial Average ha perso 497,57 punti o l’1,45%. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,54% mentre il Nasdaq Composite ha chiuso in flessione dell’1,58%.

A mettere sotto pressione Wall Street è stato il timore di forti tensioni interne alla Cina, dopo la notizia delle manifestazioni organizzate in diverse città da cittadini frustrati dalla rigidità della politica di tolleranza zero nei confronti del Covid – la Zero Covid Policy -a cui il governo di Pechino continua ad attenersi.

La politica sta mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini, azzoppando tra l’altro, con le continue misure di restrizione e di lockdown, la crescita dell’economia cinese. La Cina è tra l’altro il più grande importatore di greggio al mondo, fattore che ieri ha depresso le quotazioni del petrolio: sia il WTI che il Brent hanno azzerato i guadagni incassati nel 2022.

Oggi è sempre la Cina a fare da market mover.

Rally per la borsa di Hong Kong, con l’indice Hang Seng che ha chiuso con un balzo del 5,24% a 18.204,68 e il sottoindice dei titoli hi-tech Hang Seng Tech index schizzato del 7,66%, dopo che le autorità cinesi hanno comunicato un aumento in Cina delle vaccinazioni ai cittadini più anziani: la notizia è stata accolta con favore dai mercati, in quanto un numero più alto rispetto a quello attuale delle vaccinazioni agli anziani viene considerato presupposto cruciale per consentire il reopening dell’economia made in China.

In rimonta oggi anche l’indice azionario cinese CSI, che ha chiuso in progresso del 3,09% a 3.848.42, dopo che in Cina i nuovi casi di Covid sono scesi rispetto alla giornata di domenica: si tratta della prima flessione di nuove infezioni dal 19 novembre scorso.

I buy sulle Big Tech cinesi sono evidenti anche a Wall Street, per quei colossi che sono quotati anche a New York, come Alibaba (+5,7%), JD.com (+8%), Pinduoduo (+5,2%) e Baidu (+6,6%). Il titolo Bilibili è vola a Wall Street del 20% circa.

Tuttavia, Wall Street sceglie la prudenza. Sullo sfondo, c’è chi invita alla cautela:

“Ci sono ragioni per essere cauti – ha commentato Adam Parker di Trivariate Research, in un’intervista rilasciata alla Cnbc – Il mercato ha segnato un forte rally questo trimestre, e c’è il timore che il contesto (economico) stia rallentando. Dunque penso che si stia manifestando un tentativo di equilibrio tra il rischio e il premio e credo che il timore sul rallentamento dell’economia cinese sia stato una scusa per alcuni per propendere per alcune prese di profitto, dopo i guadagni incassati nel trimestre”.

Reso noto prima dell’inizio della sessione l’indice relativo ai prezzi delle case delle principali 20 aree metropolitane degli Stati Uniti, ovvero l’indice composite noto come S&P CoreLogic Case-Shiller U.S. National Home Price NSA Index. Il dato è salito a settembre del 10,4% su base annua, confermando la solidità del mercato immobiliare Usa.

L’aumento è stato tuttavia inferiore alla crescita del 10,9% attesa dagli analisti intervistati da Dow Jones. Evidente inoltre il rallentamento rispetto al rialzo su base annua del 13,1% del mese precedente.

Delle 20 città americane principali, il mercato immobiliare più ‘caldo’ è stato quello di Miami, dove i prezzi delle case hanno registrato un balzo del 24,6% su base annua: non proprio un trend, si può dire, che avrà fatto piacere alla Fed di Jerome Powell, che attende di vedere ancora segnali sostenibili di rallentamento dell’economia e, dunque, dell’inflazione.