Effetto scorte Usa e AIE, sprint prezzi petrolio: WTI +5% oltre $26, Brent +4% a $30
Sessione positiva per il contratto WTI con consegna a giugno che balza fin oltre +5% a $26,61 al barile. Bene anche il Brent, che avanza di quasi +4% a $30,32 al barile.
Ieri i dati Usa hanno segnalato che, nella settimana terminata lo scorso 8 maggio, le scorte di petrolio crude degli Stati Uniti sono scese di 745.000 barili a 531,5 milioni di barili: il calo, inatteso, è stato il primo da gennaio.
L’accelerazione rialzista dei prezzi si spiega anche con la pubblicazione del rapporto mensile dell’AIE, l’agenzia internazionale dell’energia. Dal report emerge che “la domanda globale di petrolio sta in qualche modo migliorando”, tanto che l’AIE ha rivisto al rialzo le stime sulla domanda di 700.000 barili al giorno rispetto all’outlook dell’ultimo report. Detto questo, sebbene in misura inferiore rispetto a quanto paventato, il crollo della domanda ci sarà, e sarà pari a 8,6 milioni di barili al giorno, a quota 91,2 milioni di barili al giorno (-9%).
Inoltre, a causa dei tagli record alla produzione concordati dai paesi Opec e non Opec, la produzione globale di petrolio si avvia a riportare questo mese “un calo storico”, precipitando al minimo in nove anni.
Per ora, secondo l’AIE, l’allentamento del lockdown sta sicuramente contribuendo a una ripresa della domanda di energia. Ma una eventuale seconda fase di contagi COVID-19 rappresenterebbe “un grande fattore di rischio” per la domanda di petrolio e, dunque, per i prezzi. E’ presto, insomma, per cantare vittoria.