Borse asiatiche positive con Wall Street, a Hong Kong boom di Xiaomi e Great Wall Motor dopo rumor EV
Sentiment positivo in Asia dopo la chiusura al rialzo di Wall Street. L’indice Nikkei 225 ha chiuso la sessione odierna in rialzo dell’1,56% a 29.176,70 punti. Su base settimanale il trend è tuttavia negativo, pari a una flessione del 2%.
Bene tra le borse asiatiche anche l’Hang Seng di Hong Kong (+1,8%), mentre lo Shanghai Composite balza dell’1,7%. Futures Usa in rialzo, con i contratti sullo S&P 500 che avanzano dello 0,5% circa.
Nella sessione della vigilia, il Dow Jones Industrial Average è balzato di 199,42 punti a 32.619,48 punti, lo S&P 500 è salito dello 0.52% a quota 3.909,52, mentre il Nasdaq Composite è avanzato dello 0,12% a 12.977,68 punti.
La borsa Usa è riuscita così a superare la paura del tapering da parte della Fed – il taper tantrum – che si era affacciata nelle prime ore della seduta sulla scia delle nuove dichiarazioni proferite dal numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell.
“Mentre faremo progressi significativi verso i nostri obiettivi, ritireremo gradualmente l’ammontare dei Treasuries e gli strumenti finanziari garantiti dai mutui che abbiamo acquistato – ha detto Powell, in un intervento alla trasmissione ‘Morning Edition’ della stazione radiofonica NPR -Lo faremo molto gradualmente nel corso del tempo e con grande trasparenza, quando l’economia si sarà ripresa del tutto”. A quel punto, ha continuato Powell, “ritireremo il sostegno che abbiamo assicurato nei momenti di emergenza”.
In Asia, sotto i riflettori in particolare le borse cinesi, con l’Hang Seng di Hong Kong che ha visto protagonisti i balzi di Xiaomi e Great Wall Motor. I titoli sono volati rispettivamente del 6,7% e del 12% circa dopo la notizia, riportata da Reuters, secondo cui il produttore di smartphone cinese avrebbe intenzione di fabbricare auto elettriche avvalendosi di una fabbrica del produttore di auto Great Wall Motor.
Ancora giù invece i titoli di Baidu, fresca di Ipo, e di Alibaba, che hanno pagato di nuovo la notizia secondo cui la Sec starebbe adottando alcune misure per procedere al delisting da Wall Street di azioni di società straniere che non rispettano la normativa americana di auditing.
L’assunto normativo è rappresentato da una proposta di legge firmata lo scorso dicembre dall’ex presidente americano Donald Trump (la Holding Foreign Companies Accountable Act). La Sec chiederà anche alle società di dimostrare di non essere controllate da un’entità governativa straniera e di indicare i nomi di qualsiasi esponente del cda che dovesse appartenere al partito comunista cinese.
Baidu ha perso il 5,74% dopo un debutto alla borsa di Hong Kong con l’Ipo di qualche giorno fa che non ha fatto sicuramente scintille, mentre Alibaba ha ceduto più del 2,6%. Entrambi i titoli, quotati a Wall Street, hanno scontato il rischio di un delisting.