Notizie Notizie Italia Dimissioni Nava aprono disputa su scelta successore, Di Maio: “Ora un servitore dello Stato”

Dimissioni Nava aprono disputa su scelta successore, Di Maio: “Ora un servitore dello Stato”

14 Settembre 2018 11:14

Mario Nava esce di scena a soli 5 mesi dal suo approdo in Consob. Le pressioni della maggioranza di governo affinché il numero uno della Consob si facesse da parte con “un gesto di sensibilità istituzionale” hanno portato ieri all’addio di Nava che ha affermato con forza come la questione “è solo politica” e quindi il suo passo indietro è la logica conseguenza del “non gradimento politico” palesato nei giorni scorsi con la richiesta di dimissioni da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza.

M5S e Lega hanno cposì ottenuto la testa di Nava dopo che nei mesi scorsi avevano chiesto a più riprese che
mettesse in regola la sua posizione rispetto al comando per ragioni di servizio concesso dalla Commissione europea oppure si dimettesse.

Anmcora niente nomi circa i possibili successori. “Vi prometto che nomineremo un servitore dello Stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo”, ha affermato su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. Tra le fila della maggioranza spicca poi il commento di Claudio Borghi, economista di spicco della Lega e presidente Commissione Bilancio alla Camera: ” Ringrazio il Dott. Nava per la sensibilità dimostrata con le sue dimissioni. Non si può dirigere un’autorità indipendente mentre si è dipendenti di Bruxelles”.

Nava era stato scelto dal governo Gentiloni a fine 2017 entrando in carica a marzo di quest’anno. Nel Conbsob day di giugno aveva affermato che “Il mercato non è un’entità astratta, il mercato siamo noi” facendo capire anche che voleva dare alla Consob un orientamento più “proattivo” andando ad anticipare e non solo sanzionare, riaffermando nei fatti l’indipendenza dell’Authority dalla politica.

Tra i suoi primi discorsi Nava aveva fatto capire che tra i suoi intenti c’era quello di stoppare o almeno limitare gli interventi della politica su questioni potenzialmente market sensitive, ad esempio invitando chi svolge incarichi pubblici o ha ruoli politici a limitare le esternazioni ed effettuare comunicazioni e dichiarazioni, tendenzialmente a mercati chiusi. Un richiamo poco ascoltato dall’attuale governo con prima le esternazioni su Mps e poi quelle sul caso Atlantia/crollo Ponte Genova.