Notizie Indici e quotazioni Caso Huawei scatena ansia sui mercati, borsa Londra a minimi due anni. Guerra commerciale anticiperà recessione?

Caso Huawei scatena ansia sui mercati, borsa Londra a minimi due anni. Guerra commerciale anticiperà recessione?

6 Dicembre 2018 12:10

Effetto Huawei sui listini azionari globali. Le vendite che hanno colpito l’azionario asiatico si espandono anche in Europa e a Wall Street.

L’arresto di Wanzhou Meng, CFO del gigante cinese di tlc, avvenuto in Canada dietro ordine degli Stati Uniti, torna a rinfocolare i timori di un’escalation della guerra commerciale che la tregua siglata tra Usa e Cina in occasione del G20 di Buenos Aires era riuscita, se non ad azzerare, almeno a smorzare. Quella tregua sembra invece, ora, una farsa se non una beffa, soprattutto se si considera che, a carico della direttrice finanziaria e figlia del fondatore di Huawei, le manette sono scattate praticamente nelle stesse ore in cui il presidente americano Donald Trump stava cenando con l’omologo cinese Xi Jinping, cercando – almeno in apparenza – di diradare le tensioni commerciali.

L’indice Ftse 100 della Borsa di Londra capitola di oltre -2%, scivolando al minimo in due anni. Sell off anche sul Ftse 250, di cui fanno parte società più piccole rispetto a quelle quotate sul Ftse 100, orientate principalmente all’economia domestica. In questo caso il bagno di sangue è di un tonfo di 460 punti, pari al 2,5% circa: si tratta del calo in una sessione più forte dal periodo successivo al referendum sulla Brexit, che si tenne il 23 giugno del 2016.

Per il Ftse 100, il trend è il peggiore dallo scorso febbraio. Il listino inoltre, fa notare il Guardian, è sceso anche sotto i livelli a cui oscillava alla fine dello scorso millennio, quando chiuse l’ultima sessione dell’anno a 6.930 punti, a fronte dei 6.745 punti circa attorno a cui oscilla ora.

Il sentiment sull’azionario è negativo in tutto il mondo. Basti pensare ai mercati emergenti, che si apprestano a terminare la settimana con un tono decisamente negativo: negli ultimi tre giorni di contrattazioni, l’MSCI Emerging Future ha perso infatti quasi -5%.

Così commenta la situazione sui mercati Russ Mould, direttore degli investimenti presso AJ Bell, contattato dal Guardian:

L’arresto del direttore finanziario di Huawei, afferma l’esperto, ha allarmato gli investitori, che ora temono “una recrudescenza delle tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti”.

Sul Ftse Mib, dove perdono quasi tutte le azioni, “i peggiori sono i titoli delle società minerarie, che sono sempre sensibili a qualsiasi timore riguardi l’economia globale e la Cina”.

Se alcuni titoli come Unilever e Compass riportano sul Ftse 100 di Londra una flessione inferiore a quella dell’indice, è perchè, insieme ad altre azioni, si tratta “di titoli difensivi, di società che offrono beni e servizi che la gente acquisterebbe a prescindere dalle condizioni economiche“.

Le perdite si abbattono sull’Europa intera, tanto che l’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 scivola al minimo in sei settimane, trascinato al ribasso dai titoli tecnologici e del settore auto, che soffrirebbero entrambi in caso di ulteriori tensioni tra la Cina e gli Usa.

Così, sempre al Guardian, commenta la situazione Mike van Dulken, di Accendo Markets:

“L’ultima esplosione di ansia è stata provocata dall’arresto e dall’estradizione pianificata dal Canada agli Stati Uniti del CFO (e anche figlia del fondatore) del gigante telecom cinese Huawei, a causa delle accuse di violazione delle sanzioni contro l’Iran e per il sospetto di spionaggio cibernetico. I trader sono comprensibilmente cauti, dopo aver oscillato tra ottimismo e scetticismo sulla possibilità che la tregua nella guerra commerciale tra Usa e Cina durasse fino al prossimo febbraio”.

Così commenta il caso Huawei Paul Flood, gestore BNY Mellon Global Multi-Asset Income Fund:

“L’ottimismo degli investitori in merito a una svolta positiva nelle relazioni commerciali tra USA e Cina ha avuto vita breve. Le autorità canadesi a Vancouver hanno arrestato Meng Wenzhou, Chief Financial Officer di Huawei, riportando accuse di violazioni sulle sanzioni USA. Wenzhou adesso potrebbe subire un’estradizione verso gli Stati Uniti. Gli investitori hanno immediatamente incorporato nelle loro valutazioni un deteriorarsi delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, spingendo pesantemente al ribasso i mercati asiatici in apertura di giornata. Anche i future USA sono in forte ribasso in seguito a questa notizia”.

Flood continua:

“Con l’allentamento delle aspettative sui tassi da parte della Federal Reserve, le obbligazioni hanno performato bene recentemente. Ora ci troviamo dinanzi a un’inversione nella curva dei rendimenti, con i titoli del Tesoro a 2 anni che rendono meno di quelli a 5 anni. Ma gli investitori terranno attentamente d’occhio la differenza tra i titoli a 2 e a 10 anni, perché rappresenta un indicatore più efficace dell’avvicinarsi di una recessione. In media, infatti, vi è una recessione due anni dopo un’inversione della curva dei rendimenti a 2 e 10 anni. Una guerra delle tariffe, però, potrebbe facilmente anticipare i tempi”.