Notizie Notizie Italia Banche, ABI: si riducono le sofferenze nette, a novembre toccano quota 29,6 miliardi di euro

Banche, ABI: si riducono le sofferenze nette, a novembre toccano quota 29,6 miliardi di euro

14 Gennaio 2020 15:36

Calano a novembre le sofferenze nette, ossia quelle al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, attestandosi a 29,6 miliardi di euro. Lo afferma l’Abi nel consueto Rapporto mensile del mese di gennaio 2020 secondo cui le sofferenze sono in calo rispetto ai 38,3 miliardi di novembre 2018 (-8,7 miliardi pari a -22,7%) e ai 65,9 miliardi di novembre 2017 (-36,3 miliardi pari a -55,1%.

Sofferenze nette giù a novembre

Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 59 miliardi (pari a -66,7%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, continua l’Abi, si è attestato all’1,70% a novembre 2019 (era 2,22% a novembre 2018, 3,71% a novembre 2017 e 4,89% a novembre 2015). Nel Rapporto, l’associazione guidata da Antonio Patuelli sottolinea come a dicembre 2019 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento si attestano sui minimi storici. Nel dettaglio il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,27% (1,29% il mese precedente; 5,48% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,47% (1,43% a novembre 2019, 5,72% a fine 2007).

Per quanto riguarda la dinamica dei mutui, a novembre 2019, a seguito della riduzione della domanda di finanziamenti – nonostante tassi di interesse che permangono su livelli storicamente infimi -, per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dell’1,9% su base annua. Sempre a novembre 2019, si conferma la crescita del mercato dei mutui, con l’ammontare totale di quelli in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua. Dai dati al 31 dicembre 2019, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del +0,3% rispetto ad un anno prima.