Notizie Notizie Mondo Appelli per cambiare l’euro: Savona spiega sua view sul Mes, Lagarde (Bce) chiede più investimenti pubblici

Appelli per cambiare l’euro: Savona spiega sua view sul Mes, Lagarde (Bce) chiede più investimenti pubblici

22 Novembre 2019 11:55

Riforma Mes, tassi negativi, una Bce capitanata ora da Christine Lagarde che riconosce, come aveva già fatto il predecessore Mario Draghi, che la politica monetaria non può essere “the only game in town” e che torna così a dare una sferzata a quei paesi, come la Germania, che hanno spazi di bilancio per spendere, e dunque per coadiuvare la stessa banca centrale con una politica fiscale espansiva.  D’altronde in Eurozona, ammonisce Lagarde, gli investimenti pubblici rimangono ancora al di sotto dei livelli precedenti la crisi”, in un momento in cui “nuove necessità di investimenti emergono”.

I nodi che l’Europa deve affrontare sono diversi, in un contesto in cui Moody’s dà anche un sonoro schiaffo alle banche tedesche.

In Italia il dibattito sul Mes, o meglio sulla sua riforma, sembra farsi meno acceso dopo alcune rassicurazioni arrivate, tra gli altri, dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri.

LA LETTERA DI PAOLO SAVONA SUL DOSSIER MES CON PROPOSTA EUROPEAN SAFE ASSET

La novità è rappresentata oggi dalla lettera che il presidente della Consob Paolo Savona, ex ministro degli Affari europei, ha scritto al Sole 24 Ore per ricordare la sua opinione sul Mes.

Savona rileva che è stato detto che “il Mes interviene solo come prestatore di ultima istanza, ponendo fine alla disputa sulla non indispensabilità della funzione, tesi che prevalse all’atto della nascita dell’Unione monetaria europea”. Messo in questi termini, “ben venga quindi lo strumento. Il problema è però se esso opererà come tale. Nel testo del Trattato la parola ‘condizionalità’ è quella più ripetuta rispetto a tutte le altre ed è questo il nodo dell’incompletezza”.

A tal proposito, Savona ricorda come “nel corso del secolo XIX Henry Thornton e Walter Bagehot” avessero “elaborato i contenuti della funzione di lender of last resort per una buona conduzione della politica monetaria e per la stabilità del mercato finanziario”, auspicando una “dotazione illimitata”, al fine di “scoraggiare gli attacchi speculativi” e tempestiva, per rendere efficace l’intervento”.

Ma questo il Mes non potrebbe assicurarlo, visto che queste due caratteristiche – rileva Savona – possono essere soddisfatte soltanto dalle banche centrali. E’ anche vero però che il Fondo Salva-stati può ovviare alla sua dotazione limitata raccogliendo fondi sul mercato.

Come? Savona ricorda la proposta da lui avanzata più volte nelle vesti di ministro degli Affari europei del governo M5S-Lega:

“Ho proposto che al Mes venisse attribuito il potere di risolvere il problema dell’assenza di uno European safe asset, per fermare in Europa il risparmio che si andava spostando sui titoli americani a seguito dei maggiori tassi pagati, tra gli altri, sugli American safe asset, ma soprattutto per agganciare i ricavati delle emissioni di questo strumento per avviare a soluzione gli eccessi di debito pubblico rispetto ai parametri fiscali di Maastricht”. E tende a precisare che la sua idea ha ricevuto l’assist anche dal numero uno della Bce, Christine Lagarde, che ha risposto nell’audizione al Parlamento “che essi sono vitali per il buon funzionamento del mercato finanziario e l’efficienza dell’intermediazione bancaria”.

La proposta del numero uno della Consob, illustrata da lui stesso nella lettera al Sole 24 Ore, è così la seguente:

“Il Mes diventi lo strumento europeo per affiancare la Commissione nel compito di risolvere gli eccessi di debito pubblico rispetto ai parametri stabiliti a Maastricht, concedendo crediti agli Stati che lo richiedono; ad esempio, per non andare sul mercato con titoli di Stato di nuova emissione e per avviare un piano di riduzione di quelli in circolazione”.

In questo modo, afferma Savona, “i benefici per la stabilità del mercato finanziario e bancario, nonché per il bilancio pubblico sarebbero tangibili e contribuirebbero alle riduzioni delle pressioni deflazionistiche“.

La proposta di nuovi titoli di stato alternativi ai Bund era stata già presentata nel primo discorso di Paolo Savona nelle vesti di numero uno della Consob. In quell’occasione, l’ex ministro del governo M5S-Lega si era così espresso:

“Un contributo significativo alla stabilità finanziaria verrebbe dalla creazione di un titolo europeo privo di rischio (European safe asset)“. Savona si era lamentato dal fatto che l’unico safe asset esistente oggi in Europa fosse di fatto il Bund tedesco. “Il sistema è asimmetrico, dato che l’emissione è controllata da un solo Paese, ma la domanda viene da tutti i membri dell’unione monetaria. Tale asimmetria – aveva detto Savona – è un fattore di instabilità del sistema finanziario dell’eurozona. Esso comporta fughe di capitali durante le crisi, ostacolando il corretto funzionamento della politica monetaria comune”.

Savona aveva parlato in definitiva di uno “European safe asset alternativo ai Bund e ai Treasury bill e bond” che, a suo avviso, “attenuerebbe le divergenze nei tassi di interesse all’interno dell’Eurozona”. In occasione di quel discorso, un riferimento era stato fatto proprio al Mes. L’economista aveva detto che sarebbe stato possibile, per l’appunto, ricorrere all’ “Esm- European stability mechanism per emettere un titolo con le caratteristiche richieste da tutti gli investitori globali di liquidità”.

SALVINI TORNA ALL’ATTACCO: MES RISCHIA DI FAR SALTARE RISPARMI ITALIANI IN BANCA

Rimanendo in tema Mes, non poteva mancare oggi l’ennesimo affondo di Matteo Salvini sul Mes:

“Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona. Se così fosse sarebbe Alto tradimento e, in pace o in guerra, è un reato punibile con la galera – ha detto il leader della Lega nel corso di un intervento a Uno mattina su Rai 1 – “Abbiamo sempre detto no. Sono pronto a un confronto con Conte su questo, se viene qui fa la figura del bugiardo o dello smemorato, sono pronto quando vuole”.

“Se il governo vuole svendere i risparmi in banca degli italiani per salvare la poltrona non glielo permetteremo”, ha insistito ancora Salvini- Siamo davanti, “a un trattato europeo che rischia di far saltare i risparmi degli italiani in banca. Un organismo privato a Bruxelles decide quanto tagliare i fondi delle banche per salvare quelle tedesche”, è “follia” .

DA CHRISTINE LAGARDE (BCE) APPELLO PER NUOVO MIX POLITICHE IN EUROPA

Ma oggi non si continua a parlare solo di Mes. Sotto i riflettori anche la numero uno della Bce, Christine Lagarde, che, così come aveva fatto il suo predecessore Mario Draghi – che ha lasciato l’Eurotower alla scadenza del suo mandato, lo scorso 31 ottobre – ha lanciato anche lei un appello a favore di un’Europa che cooperi in misura maggiore e che adotti un “nuovo mix di politiche”.

Il riferimento è alla necessità di stimolare la crescita dell’area euro non solo con la politica monetaria della Bce, ma anche con una politica fiscale espansiva.

Certo, non tutti possono permetterselo: “I governi che possono permettersi di rendere più espansiva la politica fiscale non vogliono farlo, mentre quelli che vorrebbero farlo, non possono”.

Nel discorso proferito in occasione del Frankfurt European Banking Congress sul “Futuro dell’economia dell’Eurozona”, l’ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale ha sottolineato che “la politica monetaria potrebbe centrare i suoi obiettivi più velocemente e con minori effetti collaterali, se ci fossero altre politiche a sostegno della crescita”. Insomma, la politica monetaria non dovrebbe essere “the only game in town”.