
Originariamente Scritto da
fortis

Originariamente Scritto da
pat-1
Ragazzi grazie, grazie! Che carini che siete stati!
Gli abbracci me li prendo comunque, ma ringraziando D I O abito molto più a nord, ad Ancona, anche se lo abbiamo sentito abbastanza forte anche qui.
So che a Roma, i miei fratelli sono addirittura caduti dai loro letti, quindi lì è stato molto più forte che da noi.
Comunque volevo intervenire un attimo anch'io per dire che ad Ancona (e Fortis lo dovrebbe sapere bene) nel '72 vi fu un anno intero di scosse di terremoto, la città si era spopolata, nel gennaio ci fu una scossa del VII° grado della scala Mercalli ed a giugno del X° (queste le due più forti) io non abitavo ancora qui, ma ci venni spesso sia in quell'anno sia nei seguenti e non vidi niente di quanto visto in Abruzzo.
Alcun morto, solo uno per infarto, e molte case lesionate, più o meno gravemente, ma quasi esclusivamente quelle del centro storico.
Quanto sopra per dire che se le case le costruiscono rispettando i metodi richiesti per le zone ad alto ruischio sismico, (Ancona aveva avuto già in precedenza due eventi, mi pare nel '43 e l'altro ancor prima) tutto funziona al meglio e non si debbono piangere i morti!!!
Un caro abbraccio alla dignitosa ed orgogliosa popolazione abruzzese, che non si piange addosso, ma che ci sta dimostrando quanto vale il popolo italiano!
Spero in una veloce e pronta ripresa!
Eh si all'epoca c'ero. Mi ricordo la prima scossa del 7° grado, stavo guardando in TV "A come andromeda" un telefilm molto seguito all'epoca. Il terremoto fu anomalo durò un anno, coinvolgendo vari epicentri in terra e in mare. Le case rimasero in piedi. Quelle moderne antisismiche praticamente non riportarono danni. Quelle del centro storico erano state consolidate dopo il terremoto del 1930, divennero inagibili ma non crollarono, così non ci furono morti.
All'inizio la città si spopolò, poi, incredibile, la gente ci fece l'abitudine. C'erano giorni in cui la terra tremava senza sosta, anche mille scosse in un giorno. Mi ricordo una sera al mare, avevamo preso dei gelati e ci avevano portato i cucchiaini dentro un bicchiere d’acqua e questi tintinnavo senza sosta per le vibrazioni.
Venne soprannominato “Terry” . Sentivi la gente in strada, o le donne al mercato: “hai sentito terry?”- “Si saranno stati almeno 4 gradi”, “era sussultorio, era ondulatorio ecc.” Ormai erano tutti in grado di valutare la potenza e il tipo di scosse meglio dei sismografi.
Le più impressionanti erano quelle che ti prendevano la notte mentre dormivi. Tremava tutto, cadevano libri e oggetti dai mobili, in un rumore assordante. Perché il terremoto non è solo oscillazione, fa molto rumore. Il boato che accompagna le scosse, le strutture dei palazzi che scricchiolano, gli oggetti che cadono. Sembra di essere seduti su un martello pneumatico. Una cosa decisamente impressionante, anche quando le case rimangono in piedi perchè non riesci a valutare cosa sta succedendo.
Poi quando avevamo imparato a convivere con la terra che ballava, arrivò la scossa più forte. Ero uscito con mio padre e la terra cominciò a tremare. Prima piano, una scossa come tante, poi cominciò a salire d’intensità, sempre più forte, sempre più forte, e sembrava non fermarsi più. C’erano i lampioni dell’illuminazione stradale, quelli sospesi ad un cavo, che strappavano i fili e cadevano a terra, palazzi di quattro piani che oscillavano come nei cartoni animati, la gente che cercava di scappare non si sa bene dove, una cosa mai vista. Alla fine si fermò e i palazzi erano ancora in piedi.
Tornammo a casa perché mia madre era rimasta da sola. Era scesa in strada come tutti. Ci raccontò che quando era iniziata la scossa non si era spaventata, poi anche lei era rimasta colpita dalla crescita della potenza. Aveva aperto la porta di casa per uscire, ma le scale oscillavano come le onde di una marea, impossibile camminarci sopra. E così era rimasta in casa ad aspettare la fine della scossa.
Poi come era cominciato finì, le case danneggiate vennero ricostruite e la vita tornò alla normalità.
ciao
fortis
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