Notizie Notizie Italia Rischio elezioni accende lo spread e fa sbandare banche e utility

Rischio elezioni accende lo spread e fa sbandare banche e utility

19 Luglio 2019 14:37

Lo spread torna a bussare e Piazza Affari paga dazio in una giornata delicata sul fronte politico. A cavallo di metà giornata le vendite hanno portato anche a sopensioni al ribasso per Banco Bpm e Ubi Banca con cali tra il 4 e il 5%. Calo a csavallo del 3% per Unicredit, mentre Intesa Sanpaolo limita la discesa a -1,88%. 

Molto male anche le utility, tra le migliori nelle ultime settimane sotto la scia del calo dei tassi. Enel cede il 2,45%, oltre -3% per Snam e Terna. 

L’accelerazione al ribasso è coincisa con l’impennata dello spread riportandosi a ridosso di quota 200 pb (massimo a 196,9 pb). Il rendimento del Btp a 10 anni è salito all’1,65% circa dal minimo a 1,5 toccato ieri che corrisponde con il livello più basso dal 2016. Il botta e risposta di ieri dei due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno acceso i riflettori su una possibile crisi di governo ed elezioni anticipate. In serata il leader leghista aveva cercato di smorzare i toni smentendo la richiesta un incontro oggi con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questa mattina è stato invece Di Maio a escludere una crisi di governo, chiedendo però un vertice d’urgenza con Salvini già oggi per chiarire la situazione.

Il mercato ragiona sulla possibilità che la crisi porti a elezioni anticipate in autunno e il presidente Mattarella, stando a quanto riferisce la stampa odierna, vorrebbe che Salvini chiarisca le sue intenzioni nelle prossime 48 ore. Bloomberg riporta la dichiarazione di un funzionario italiano, secondo cui gli alleati di Matteo Salvini starebbero facendo pressioni affinché il vicepremier decida di rompere l’alleanza con il M5S di Luigi Di Maio, e tornare al voto con elezioni anticipate.

Intanto, gli ultimi dati di Bankitalia vedono a maggio, un mese che è stato difficile sui mercati, la discesa del portafoglio degli investitori esteri in titoli di Stato italiani (-5,6 miliardi di euro dopo l’incremento del mese precedente per 5,2 miliardi).