Notizie Notizie Mondo Regno Unito, Crescita del Pil verso un indebolimento nel 2018 e 2019

Regno Unito, Crescita del Pil verso un indebolimento nel 2018 e 2019

21 Maggio 2018 07:49

 
 

Regno Unito sotto i riflettori, e non solo per il recente matrimonio reale. Nonostante un rialzo dei tassi di interesse da parte della Bank of England, annunciato in occasione della riunione di politica monetaria di febbraio, le recenti dichiarazioni del Governatore, insieme alla pubblicazione all’inizio di aprile di dati sull’inflazione più bassi del previsto e da una crescita lenta nel primo trimestre, hanno spinto i mercati a rinviare la data prevista per la prossima misura di stretta monetaria.
 
La questione irlandese

 

Come spiega Christophe Dumont, Macro-Economist di Candriam Investors Group, in questo contesto, anche l’incertezza sull’esito dei negoziati fra il Regno Unito e l’Ue ha avuto il suo peso. In particolare, rimane aperta la questione della frontiera irlandese.
L’Unione europea – dice Dumont – non vuole un “confine duro” tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord e ha proposto a quest’ultima di rimanere all’interno dell’unione doganale. Il governo di Theresa May e il DUP (il Partito unionista dell’Irlanda del Nord che ha assicurato una maggioranza parlamentare a Theresa May) vedono in questa proposta un affronto all’integrità territoriale del Regno Unito dal momento che quest’ultimo intende abbandonare sia l’unione economica, che quella doganale”.

Michel Barnier, il negoziatore designato per l’Ue, ha avvisato tuttavia che non ci sarà alcun accordo di recesso (withdrawal agreement) senza una soluzione alla questione irlandese.
 
Effetto sterlina

 

Quanto alla crescita del Regno Unito, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS, Office for National Statistics), la rigidità dell’inverno appena trascorso non può, da sola, spiegare la contrazione dell’attività registrata dal settore delle costruzioni nel primo trimestre (-3,3%). In compenso, essa ha contribuito a rafforzare la produzione industriale (+0,7% nel trimestre), sostenuta da maggiori consumi di energia e dal ripristino di un oleodotto a inizio gennaio. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 72% della produzione industriale, ha però raggiunto solo uno 0,2% nel primo trimestre 2018.
Il settore servizi, infine – driver tradizionale della crescita britannica – ha guadagnato appena lo 0,3 per cento. “Come evidenziato dall’ONS, il tasso di crescita del settore dei servizi mostra una tendenza a contrarsi nel lungo termine, soprattutto nel comparto rivolto ai consumi interni – commenta Dumont – Questo perché, dopo il voto a favore della Brexit, le famiglie del Regno Unito hanno visto diminuire il proprio potere d’acquisto a causa di un aumento dell’inflazione dovuto al deprezzamento della sterlina”.

 

Pil in rallentamento

 

Quali prospettive allora per il Regno Unito? Secondo Dumont, in assenza di visibilità sul risultato delle negoziazioni, le imprese britanniche rischiano di rinviare i loro piani di investimento, mentre il potere d’acquisto delle famiglie continua a subire pressioni, anche se il picco d’inflazione sembra ormai alle spalle.
In tale contesto, la crescita del PIL del Regno Unito dovrebbe rallentare all’1,4% nel 2018 (contro l’1,8% registrato nel 2017) e potrebbe indebolirsi ulteriormente nel 2019… fatta salva, naturalmente, una svolta clamorosa negli sviluppi dei negoziati con l’Unione europea”, conclude Dumont.