Notizie Petrolio: che succede tra Cina, FED e Opec+

Petrolio: che succede tra Cina, FED e Opec+

31 Gennaio 2023 14:50

Il petrolio si avvia a chiudere il mese di gennaio in rosso, mentre gli operatori attendono ulteriori indizi sulle sue prospettive dalla domanda energetica cinese, dall’annuncio dell’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve e dalle ultime indicazioni dei produttori OPEC+.

Nella sessione di ieri, i prezzi del petrolio WTI sono scesi anche al di sotto della soglia di 77 dollari al barile, capitolando al minimo in quasi tre settimane.

Le quotazioni riagguantano quota $77, ma rimangono sotto pressione. Occhio intanto alle stime di 49 tra eeconomisti e analisti intervistati dall’agenzia Reuters, secondo cui il Brent dovrebbe attestarsi quest’anno a un livello superiore ai 90 dollari al barile, rispetto agli $84 di oggi. 

Nelle ultime settimane, la riapertura della Cina, dopo l’abbandono della dura politica del Covid Zero, ha alimentato l’ottimismo sulla ripresa dei consumi di petrolio grazie al miglioramento della mobilità. Tuttavia, l’ultimo ribasso del petrolio è avvenuto nonostante gli ultimi dati abbiano segnalato una ripresa dell’attività economica cinese.

Dall’altro lato, la Federal Reserve di Jerome Powell dovrebbe aumentare nuovamente i tassi di interesse nella sua prima riunione del 2023 -con il verdetto che sarà comunicato domani, al termine della riunione del Fomc – : per ora si prevede un aumento dei tassi sui fed Usa più contenuto di 25 punti base. Questo, insieme ai commenti del presidente Jerome Powell, potrebbe segnalare che il ciclo di inasprimento monetario della banca centrale statunitense sia vicino alla fine, anche se gli attenti su questa ipotesi non mancano.

I prezzi del petrolio hanno vissuto un inizio d’anno difficile  e si avviano a scendere per il terzo mese consecutivo, in quanto le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia degli Stati Uniti hanno messo in ombra l’ottimismo sulla Cina.

Un fattore che condizionerà sicuramente il trend dell’oil sarà l’esito della riunione dell’Opec +, atteso per questo settimana. Non si prevedono tuttavia cambiamenti all’offerta.

“La Fed è certamente il principale driver del sentiment questa settimana”, ha dichiarato Vandana Hari, fondatore di Vanda Insights. “Il greggio continua a seguire l’andamento dei mercati finanziari più ampi, poiché i fondamentali della domanda e dell’offerta appaiono ampiamente bilanciati”.

Dal canto suo Ole Hansen, responsabile della strategia delle materie prime presso Saxo Bank, ha posto il seguente interrogativo: “La situazione attuale non è difficile come una tempesta in mare. Perché scuotere qualcosa che è stabile come è adesso?”.