Notizie Perché inserire i green bond in un portafoglio obbligazionario

Perché inserire i green bond in un portafoglio obbligazionario

6 Marzo 2023 14:00

Nella spinta verso un futuro più sostenibile, i mercati obbligazionari globali hanno il potenziale per diventare un’importante fonte di investimenti. Così afferma Bram Bos, Global Head of Green, Social and Impact Bonds di Goldman Sachs Asset Management secondo cui “un tempo considerate un prodotto di nicchia, le obbligazioni “verdi”, che finanziano progetti con un impatto ambientale positivo, figurano ormai fra le principali asset class. Grazie a questa rapida crescita e all’ampliamento della gamma di fondi di investimento che offrono un’esposizione alle emissioni green, per gli investitori è oggi più facile inserire questi titoli nelle proprie allocazioni obbligazionarie”.

“Ora che i green bond sono diventati un segmento consolidato del mercato obbligazionario, un’allocazione a questi titoli rappresenta un’opzione sempre più fattibile per gli investitori” sostiene l’esperto.

“La base di emittenti di obbligazioni green ha continuato ad ampliarsi, con una crescente diversificazione a livello sia settoriale che geografico. I titoli possono essere negoziati sul mercato secondario e il mercato delle nuove emissioni dovrebbe ritrovare un trend di forte espansione nel 2023, dopo un 2022 difficile per i mercati obbligazionari in generale”. “Il mercato globale dei titoli di debito è dominato dal dollaro USA, con circa il 45% delle obbligazioni in circolazione in dollari, seguito dalle emissioni denominate in euro (21%). Per contro, nel mercato dei green bond, le obbligazioni in euro rappresentano circa il 66% dei titoli green in circolazione, mentre quelle in dollari sono solo il 20%, anche se in crescita”.

Cosa significano i green bond per gli investitori

“Acquistando obbligazioni verdi, gli investitori possono contribuire potenzialmente al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) delle Nazioni Unite”. “Gli emittenti tendono sempre più spesso ad allineare i loro titoli a queste iniziative globali per il clima, mentre i gestori patrimoniali che offrono un’esposizione al mercato dei green bond utilizzano gli obiettivi degli SDG e dell’Accordo di Parigi come criteri di selezione dei potenziali investimenti e per dimostrarne il possibile impatto sui portafogli dei clienti. Tuttavia, per gli investitori può essere difficile comprendere pienamente l’impatto ambientale positivo che i green bond potrebbero avere a livello di portafoglio.

Inoltre, la sostituzione di parte delle obbligazioni tradizionali in portafoglio con green bond con una qualità creditizia e una duration simili offre potenzialmente una gamma di ulteriori vantaggi. Le emissioni green possono finanziare asset come gli edifici sostenibili, che possono comportare un rischio di credito inferiore nel tempo. Inoltre, possono contribuire a mitigare i rischi del portafoglio legati ai cambiamenti climatici e derivanti da cambiamenti delle politiche, come la tassazione del carbonio.

“La transizione verso un’economia mondiale a basse emissioni di carbonio è un processo complesso. In futuro una delle sfide fondamentali sarà quella di finanziare gli ingenti investimenti richiesti per sostenere lo sviluppo di tutto ciò che servirà in questo processo, dalle infrastrutture verdi alle tecnologie all’avanguardia che permetteranno di azzerare le emissioni nette entro il 2050 e frenare il riscaldamento globale. Crediamo che la continua enfasi posta dagli emittenti obbligazionari sulla lotta e sull’adattamento ai cambiamenti climatici crei un solido potenziale di crescita per il mercato dei green bond, e che tale crescita si rifletta in un ampliamento della gamma di opportunità per gli investitori” conclude l’esperto.