Lavoro Usa e inflazione Ue, Intesa al test trimestrale: i temi di inizio febbraio

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Mentre il tema dazi divampa, il mese di febbraio inizia con diversi dati macro di rilievo. Tra questi l’attenzione è puntata agli indici ISM e ai dati sul lavoro degli Stati Uniti e soprattutto ai loro riflessi sulla politica monetaria della Federal Reserve (Fed). Dopo la pausa nel taglio dei tassi decisa dalla banca centrale americana nell’ultima riunione di fine gennaio, il mercato si chiede cosa farà nei prossimi meeting l’istituto guidato da Jerome Powell.
E i dati macro in uscita questa settimana fungono da importante indicatore. Se infatti dovessero risultare più forti delle attese, spingerebbero il mercato a posticipare ulteriormente la data del prossimo taglio Fed, come sottolineano gli strategist di MPS Capital Services.
Tra gli altri dati macroeconomici che catalizzeranno l’attenzione dei mercati abbiamo anche l’inflazione di gennaio dell’Eurozona che potrebbe deludere le attese, soprattutto nella componente core, viste le deboli indicazioni giunte dalle letture di Francia e Germania, continuano gli esperti.
Gli appuntamenti della settimana dal 3 al 7 febbraio 2025
I mercati europei sono destinati a reagire negativamente alla decisione del presidente Donald Trump, presa nel fine settimana, di imporre tariffe del 25% sulle importazioni da Messico e Canada e un prelievo del 10% sulle merci provenienti dalla Cina. Le tariffe entreranno in vigore domani. Gli Stati Uniti fanno affari con i tre Paesi per circa 1.600 miliardi di dollari. Il Canada ha reagito ai nuovi dazi di Trump, imponendo sanzioni sulle importazioni statunitensi e il Messico ha minacciato di fare lo stesso.
Alla prospettiva di tariffe sui beni provenienti dal Regno Unito e dall’Unione Europea, Trump ha detto alla BBC che entrambi sono “fuori linea”, ma che l’UE è in una posizione peggiore. Il Presidente ha sostenuto che si potrebbe “trovare un accordo” con il Regno Unito, un Paese con cui gli Stati Uniti hanno relazioni commerciali più equilibrate.
Lato banche centrali, dopo la riunione della Federal Reserve e della Bce cha hanno chiuso il mese di gennaio, questa settimana sarà il turno di diversi istituti, tra cui il principale sarà la Bank of England. Il mercato si attende un taglio di 25pb.
Volge al termine la stagione delle trimestrali USA con la pubblicazione dei conti di Alphabet ed Amazon mentre entra nel vivo in Europa con la pubblicazione dei conti di alcuni principali istituti bancari del Vecchio continente tra cui BNP, Santander e Intesa Sanpaolo.
Lunedì 3 febbraio 2025
In uscita l’inflazione in Ue. Attesa anche dall’Istat l’inflazione in Italia, mentre negli Usa verranno rilasciati i Pmi e l’indice ISM manifatturiero.
Martedì 4 febbraio 2025
Giornata povera di dati. Atteso dalla Spagna il dato sul tasso di disoccupazione.
Mercoledì 5 febbraio 2025
Molti i dati nella giornata di mercoledì. In Unione Europea sono attesi i PMI servizi e composito, nonché i prezzi alla produzione. In Italia sarà la volta del dato sulle vendite dettaglio, mentre dagli Stati Uniti sono attese le richieste settimanali di mutui, primo assaggio dal mercato del lavoro con il sondaggio Adp e gli indici PMI composito, servizi e l’ISM non manifatturiero. Da monitorare per la zona euro anche la pubblicazione da parte della Bce dei dati sulla crescita del salari.
Giovedì 6 febbraio 2025
In Germania sono attesi gli ordini di fabbrica, le vendite al dettaglio in Unione Europea, mentre dagli USA sono attesi i Challenger licenziamenti, la produttività e il costo unitario del lavoro trimestrale. Da seguire anche la riunione della Bank of England (BoE), con l’annuncio sui tassi alle 13.
Venerdì 7 febbraio 2025
La settimana si chiude con una carrellata di dati. Dalle spese reali delle famiglie in Giappone all’employment report (tasso disoccupazione e nonfarm payrolls” negli USA, nonché la fiducia dei consumatori dell’Università Michigan.