Il ritorno dell’obbligazionario, tra taglio tassi e buone performance
L’obbligazionario ha recitato la parte del “leone” in un’estate, specie da agosto in poi, segnata fortemente dalla volatilità dei mercati azionari. Un chiaro segnale su quanto questa asset class, con un’esposizione adeguata di duration, sovrappesando le scadenze medie della curva dei rendimenti, e investita in un portafoglio ben diversificato di obbligazioni corporate, possa offrire protezione e rendimenti interessanti agli investitori quest’anno. Ad approfondire il tema è un’analisi di Mauro Valle, Responsabile Fixed Income di Generali Asset Management.
Il vantaggio dei bond
In particolare, dopo un’estate caratterizzata dalla volatilità nell’equity, il comparto obbligazionario ha mostrato una ripresa, sostenuto dal calo dei tassi d’interesse e dalle aspettative di nuove riduzioni da parte delle banche centrali. La FED e la BCE sono infatti pronte ad abbassare ulteriormente i tassi, favorendo un calo dei rendimenti, soprattutto sulle scadenze a breve e medio termine.
L’importanza della duration
In questo contesto, un portafoglio obbligazionario dovrebbe adottare un’adeguata esposizione in termini di duration per proteggersi dai rischi di mercato. La correlazione negativa tra azioni e obbligazioni, osservata nei momenti di alta volatilità, rende la duration un elemento cruciale per bilanciare le fluttuazioni del portafoglio, anche in presenza di titoli ad alto rischio.
Insomma, per i mesi a venire, l’esperto di Generali consiglia di adottare una strategia che preveda una maggiore esposizione alla duration, privilegiando le scadenze medie e continuando a investire in obbligazioni corporate Investment Grade. Tale combinazione, sostenuta da aspettative di tassi più bassi, potrebbe garantire buone performance fino alla fine del 2024.