I titoli del giorno a Piazza Affari: le mosse di Banca Mediolanum su Mediobanca

Fonte immagine: iStock
Dopo avere archiviato un mese di giugno un rialzo, i listini europei si concedono “una pausa” in questa prima giornata di luglio che inaugura ufficialmente la seconda parte dell’anno sui mercati finanziari.
“Il contesto economico mostra una crescita ancora modesta, ma in lieve miglioramento rispetto alle stime di qualche mese fa. I mercati azionari globali hanno segnato nuovi massimi (+24% dai minimi di aprile) grazie ad aspettative di utili in miglioramento, impatto contenuto dei dazi e possibili tagli della Fed. Tuttavia, le tensioni commerciali restano elevate: con l’8 luglio che segna la fine delle esenzioni sui dazi reciproci (anche se Trump ha lasciato intendere che potrebbe essere anticipata o posticipata), è probabile un aumento delle tariffe, anche su nuovi settori come farmaceutico ed elettronico. Inoltre, i dati macroeconomici restano ancora poco brillanti”. Questo uno dei messaggi principali contenuti nel Monthly Italy di Equita diffuso dal titolo “Germania, FED e liquidità: i tre motori del rally azionario. Manteniamo view moderatamente positiva“.
Intanto, stamattina anche Piazza Affari imbocca la strada dei ribassi con l’indice Ftse Mib che cede ora lo 0,5 per cento. Tra le storie di giornata ancora le banche, con un nuovo capitolo del risiko bancario dopo la mossa di Banca Mediolanum su Mediobanca.
Mediobanca giù dopo l’uscita di Banca Mediolanum, cosa è successo?
Le ultime cronache finanziarie dedicate al risiko bancario, che ormai da mesi impazza a Piazza Affari, oggi si concentrano sulla decisione di Mediolanum di sfilarsi da Mediobanca a pochi giorni dalla presentazione del nuovo piano dal ceo Alberto Nagel e dal possibile avvio dell’offerta pubblica di Montepaschi. La famiglia Doris, membro storico del patto di sindacato, ha annunciato venerdì scorso di avere avviato un collocamento per cedere sul mercato tutte le 29,1 milioni di azioni detenute, circa il 3,5% del capitale.
Nel dettaglio, Banca Mediolanum, per conto proprio e di Mediolanum Vita, ha perfezionato la vendita di 29.095.110 di azioni di Mediobanca, pari al 3,5% del capitale sociale di Mediobanca, a un prezzo pari a 18,85 euro per azione. Il controvalore lordo del collocamento ammonta a 548,4 milioni. La cessione è stata effettuata attraverso un processo definito “accelerated bookbuilding” presso investitori istituzionali.
Il gruppo Mediolanum, si legge in un comunicato diffuso venerdì scorso a mercati chiusi, ha eseguito questa operazione “in coerenza con la natura finanziaria e non strategica della partecipazione e in linea con il proprio percorso di crescita organica che da sempre privilegia solidità ed efficienza patrimoniale“.
L’impatto sul Cet1: i commenti di Equita e Akros
“La cessione comporta, secondo le nostre stime, un impatto positivo sul capitale (Cet1) di circa +100bps (Cet1 a fine marzo 2025 22,5%)”, affermano gli analisti di Equita sim che mantengono la raccomandazione buy su Mediolanum e Mediobanca. “La decisione di uscire dal capitale punti a garantire una maggiore flessibilità strategica, in un contesto caratterizzato da incertezza sulle future evoluzioni della governance e del posizionamento industriale di Mediobanca (alla luce della potenziale operazione di Mediobanca con Banca Generali, che andrebbe a rafforzare un player nel settore, e dell’avvio dell’offerta con Mps)”, segnalano ancora gli esperti.
Stando alle stime indicate da Banca Akros, l’operazione avrà un effetto positivo di 100 punti base sul Cet1. “La cessione della partecipazione, pari a circa il 5% della capitalizzazione di mercato di Banca Mediolanum, potrebbe aprire la strada a un dividendo straordinario nel 2026“, scrivono gli analisti che mantengono la raccomandazione accumulate sulla banca guidata dalla famiglia Doris.