I titoli del giorno a Piazza Affari: in evidenza Mps e STM

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Seduta in rosso per le principali Borse europee, compresa Piazza Affari che indietreggia dello 0,6%. Il contesto resta incerto, con la politica commerciale targata Trump che resta sotto i riflettori. Sotto la lente anche le recenti trimestrali arrivate a Wall Street, tra cui quella di Alphabet che delude in termini di vendite cloud.
“Le trimestrali hanno deluso ed anche sul fronte Usa e anche sul fronte Cina si sono affievolite le speranze di un accordo entro il 10 febbraio, data in cui è prevista la partenza dei dazi cinesi sui beni statunitensi. Trump ha infatti dichiarato di non avere fretta di parlare con il presidente Xi ed il servizio postale statunitense ha dichiarato di aver sospeso temporaneamente le spedizioni dalla Cina e Hong Kong. Tutto questo stamattina si sta traducendo in un calo dei listini azionari e dei rendimenti“, commentano oggi gli strategist di Mps Capital Strategist.
A Piazza Affari sono le banche, in un senso o nell’altro, a guadagnarsi la scena anche oggi. Da una parte c’è la stagione delle trimestrali (con i conti di Intesa usciti ieri al vaglio degli analisti e quelli di Mps in uscita domani), dall’altra tutto il motore del risiko bancario che ogni giorno offre spunti (con UniCredit in prima linea).
Bancari ancora sotto i fari: domani i conti di Mps
Bancari controcorrente a Piazza Affari, con Banca Mediolanum e Mps in vetta al Ftse Mib con rialzi di circa l’1 per cento. Domani la banca guidata da Lovaglio comunicherà al mercato i risultati finanziari 2024. A partire dalle 9 è prevista la conference call in cui il management illustrerà i conti. Stando al consensus degli analisti raccolto da Bloomberg la banca senese dovrebbe registrare ricavi per 962,7 milioni nel quarto trimestre, in calo rispetto agli 1,01 miliardi del trimestre precedente. L’Eps rettificato è visto a 0,21 euro, mentre l’utile netto rettificato a 291 milioni. Da monitorare la traiettoria del margine d’interesse alla luce dei tagli dei tassi apportati dalla Bce nel corso degli ultimi mesi.
Ma il mercato non guarderà domani solo ai conti, ma anche (soprattutto) alle indicazioni sull’Ops lanciata a gennaio su Mediobanca. Quest’ultima presenterà l’11 febbraio la trimestrale, con gli analisti che saranno più concentrati sulla potenziale strategia difensiva che verrà messa in atto per contrastare l’operazione lanciata da Mps, respinta con decisione dal Consiglio di amministrazione di piazzetta Cuccia.
Tim ancora in rialzo
Segno positivo anche per Tim che ora sale dello 0,4%. In attesa della trimestrale e del nuovo piano (entrambi verranno presentati il 12 febbraio), Barclays ha aggiornato le previsioni dopo i recenti movimenti nel mercato forex (apprezzamento del real brasiliano). Gli analisti della banca d’affari britannica hanno lasciato sostanzialmente invariate le stime per il 2024 e prevedono che il debito netto raggiunga circa 7,4 miliardi di euro (inclusa la cessione della partecipazione di Inwit).
Barclays si attende, invece, per il 2025 e 2026 ricavi rispettivamente a +1,8% e +2,2% a quota 15 miliardi di euro e 15,3 miliardi. Con un Ebitda organico visto in aumento a 3,9 miliardi di euro nel 2025 (+2,8%) e a 4,3 miliardi nel 2026 (+3,2%) in scia a stime più elevate per Tim Brasil grazie all’apprezzamento del real brasiliano rispetto all’ultimo aggiornamento.
Nel report diffuso ieri, Barclays ha aumentato il target price su Telecom Italia da 0,34 a 0,35 euro e ha confermato il rating Overweight con un potenziale di rialzo del 30% per le azioni ordinarie.
STM nelle retrovie
Seduta in calo per STMicroelectronics, con una flessione dell’1,9% si posiziona sul fondo del Ftse Mib. Sul mercato si guarda alle trimestrali tech, in particolare quelle di Google e Amd che hanno deluso le attese.
Il big Usa dei semiconduttori ha annunciato una crescita “forte” a doppia cifra quest’anno nel business dei data center, ma questo non è bastato a soddisfare le attese del mercato. Nel pre-mercato il titolo cede quasi il 9%.
Nonostante la società di chip abbia superato le stime di ricavi nel quarto trimestre, con un totale di 7,66 miliardi di dollari, le entrate della divisione data center, pari a 3,86 miliardi di dollari, sono state inferiori alle proiezioni degli analisti, pari a 4,09 miliardi di dollari. Guardando al futuro, Amd prevede una “crescita dei ricavi e dell’EPS a doppia cifra” per l’anno 2025, con il lancio di prodotti migliorativi intorno alla metà dell’anno. Questa previsione, tuttavia, non è stata sufficiente a placare le preoccupazioni degli investitori.