Notizie Notizie Italia FCA guarda già al post Renault. Opzioni PSA, Hyundai, Geely, di nuovo GM. E il ‘titolo mantiene appeal speculativo’

FCA guarda già al post Renault. Opzioni PSA, Hyundai, Geely, di nuovo GM. E il ‘titolo mantiene appeal speculativo’

7 Giugno 2019 10:58

Ora che le nozze con Renault sono saltate – anche se c’è qualcuno, come l’economista Fitoussi, che non esclude che le trattative possano essere riavviate – cosa avrà intenzione di fare Fiat Chrysler? Una risposta l’ha data lo stesso presidente John Elkann, in una lettera ai dipendenti scritta per spiegare la decisione del gruppo di ritirare la proposta di fusione presentata alla francese Renault.

Dalle sue parole, e anche dal commento di alcuni analisti, emerge che FCA non vorrà certo rinunciare ad altre opzioni possibili di alleanze e fusioni per continuare a crescere. D’altronde, lo stesso Elkann aveva ammesso, dopo l’annuncio di una M&A con Renault, che la sua intenzione era quella di replicare il successo di 10 anni fa che Fiat aveva incassato con la merger con Chrysler.

La scelta di dire stop a Renault “non è stata presa con leggerezza ma con un obiettivo in mente: la protezione degli interessi della nostra società e di coloro che lavorano qui, tenendo chiaramente in considerazione tutti i nostri stakeholder”. Così il presidente di FCA John Elkann.

“La decisione di iniziare queste conversazioni con Groupe Renault è stata corretta, una decisione che abbiamo preso dopo esserci preparati su tutti i fronti – ha continuato Elkann – L’ampio consenso che ha ricevuto è stato un chiaro segnale che il nostro tempismo, così come l’equilibrio di ciò che abbiamo proposto, erano corretti”. Tuttavia, “persino la miglior proposta come lo era questa, tanto da aver ricevuto positive attestazioni di stima e consenso ha poche possibilità di raggiungere il successo finale se le sue fondamenta si rivelano alla prova dei fatti instabili”.

L’affondo contro lo Stato francese, che ha posto diverse condizioni sine qua non per la transazione di fusione, non è mancato:

Ci vuole coraggio per iniziare un dialogo come abbiamo fatto noi. Quando però diventa chiaro che le conversazioni sono state portate fino al punto oltre il quale diventa irragionevole spingersi, è necessario essere altrettanto coraggiosi per interromperle e ritornare immediatamente all’importante lavoro che abbiamo da fare”.

Questo non significa che FCA smetterà di considerare altre opzioni interessanti. Tanto che oggi Il Sole 24 Ore parla chiaramente di toto partner.

“Tra i partner più accreditati spiccherebbe proprio Psa (Peugeot, Citroën, Opel e Ds) che potrebbe portare in dote piattaforme moderne come Emp2 (Efficient Modular Platform) introdotta nel 2013 e la nuova Cmp (Common Modular Platform), dedicata ai modelli di segmento C e B tra cui le nuove Peugeot 208 e Opel Corsa (pronte per i concessionari) sviluppate fin da subito anche nelle versioni elettriche (oltre che benzina e diesel) grazie alla variante per auto alla spina di questa piattaforma. Psa è in buona salute (ha archiviato un 2018 record con un fatturato in crescita del 19% e un risultato netto in rialzo del 40%) per merito della cura di Carlos Tavares che però punta a espandersi in nuovi mercati (gli Usa) e territori come il premium. Fca potrebbe offrire il mercato americano e brand gioiello come Jeep ma andrebbero gestite alcune sovrapposizioni tra marchi e modelli”. Ma si fanno anche i nomi di Hyundai e della cinese Geely che ha acquistato Volvo”.

Tornando alla lettera di Elkann ai dipendenti, il presidente di FCA ha concluso la missiva con queste parole.

Sotto la leadership di Mike Manley (nuovo AD di FCA che ha preso il posto di Sergio Marchionne), FCA è una società straordinaria, piena di persone eccezionali con una chiara strategia per un futuro forte e indipendente. Continueremo a essere aperti a opportunità di ogni tipo che offrano la possibilità di rafforzare e accelerare la realizzazione di questa strategia e la creazione di valore”.

“Ora è tempo di concentrarci sul presente e sul conseguimento degli obiettivi che ci siamo posti per quest’anno”.

EQUITA SIM: TITOLO FCA MANTIENE APPEAL SPECULATIVO

Così intanto Martino De Ambroggi di Equita SIM commenta le nozze mancate tra FCA e Renault. Da segnalare che la Sim ha un target price su FCA 14,5 euro, a fronte di un giudizio “buy”.

“La variabile Nissan avrebbe causato il naufragio della trattativa con Renault. L’appeal speculativo è ridimensionato, ma non sparisce. I motivi del mancato accordo per la fusione FCA-RNO (Renault) sono stati l’assenza dell’appoggio esplicito alla fusione da parte dei 2 consiglieri di Nissan, una delle condizioni imposte dal Governo francese (confermata dal Ministro dell’Economia Le Maire); il rischio per FCA di ricevere ulteriori richieste da parte del Governo francese (esposto alle pressioni di PSA, anch’essa partecipata dallo Stato francese) visto che erano stati richiesti ulteriori 5 giorni di tempo per convincere i partner giapponesi ad avallare il deal”.

Equita SIM segnala inoltre quanto riportato dal Sole 24 Ore, ovvero che “il Governo francese avrebbe cercato ieri mattina di riaprire il discorso, ma senza successo. Ieri mattina il ministro del Bilancio francese Darmanin lasciava comunque spazio alla riapertura di future negoziazioni con FCA”.

Ma, scrive Ambroggi, “da osservatori esterni non riteniamo sia probabile una riapertura a breve” e “restiamo dell’idea che l’appeal speculativo per FCA resti intatto e i colloqui con altri potenziali partner possano partire in qualunque momento, uno scenario tanto più probabile quanto più il mercato dell’auto si dovesse indebolire. Il tentativo di fusione con RNO conferma la forte motivazione di FCA ad aggregazioni e una flessibilità (entro certi limiti) nel modificare i termini di un accordo. E’ comunque vero che il numero di potenziali opzioni è limitato. Varie fonti di stampa ipotizzano Hyundai, Geely e di nuovo GM“.