Notizie Notizie Italia Distribuire gli acquisti azionari nei prossimi mesi: i consigli di Kairos dinanzi alle incertezze

Distribuire gli acquisti azionari nei prossimi mesi: i consigli di Kairos dinanzi alle incertezze

22 Febbraio 2023 11:31

Dopo la lunga corsa iniziata in ottobre, i mercati da alcuni giorni sembrano fermi ai box. “Si tratta ora di capire a che punto siamo di una corsa che sta rivelando qualche sorpresa rispetto alle attese”. Così scrive nero su bianco Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos, analizzando l’attuale scenario.

Crescita e inflazione: sorprese positive

“La prima sorpresa, positiva, è che la crescita globale sta andando bene, forse fin troppo bene. In America la tanto anticipata flessione della domanda da parte dei consumatori è visibile solo in alcuni settori, ma nel complesso la tenuta è buona. A sostenere la domanda è la piena occupazione, come si vede da un mercato del lavoro più tirato che mai” afferma lo strategist. “In Europa la recessione alla fine non c’è stata. Italia e Germania, i paesi dove si era arrivati nei mesi scorsi a temere una crisi seria, stanno attraversando l’inverno senza scosse particolari. Da una parte i sussidi pubblici attutiscono i rincari dell’energia, dall’altra gas e petrolio sono scesi in misura rilevante dai massimi”. “Infine, in Asia, i timori per una nuova fiammata di Covid in Cina in seguito alla nuova politica di riapertura si sono rivelati eccessivi, mentre le misure di sostegno all’economia, e in particolar una politica monetaria espansiva, stanno iniziando a dispiegare i loro effetti positivi”.

L’inflazione “sembra avere interrotto il suo percorso di rapida discesa. In realtà il problema non è in sé il rimbalzo dei prezzi”. Non si è del resto mai visto un processo disinflazionistico perfettamente lineare. La questione, semmai, è quella di un’inflazione nel settore dei servizi che appare avere messo radici.

La view sui mercati

“Quanto ai mercati, per il momento è sufficiente una pausa nel rialzo. Solo ulteriori sorprese negative sul fronte dell’inflazione potranno creare le condizioni per un’inversione della tendenza positiva” aggiunge Fugnoli. “Per quanto riguarda monetario e obbligazionario, l’adeguamento al nuovo quadro è stato veloce e per ora sufficiente. I mercati hanno alzato le loro stime sul tasso terminale di mezzo punto percentuale e hanno ridimensionato le attese di tagli dei tassi nella seconda parte dell’anno”.

“Sul fronte azionario la correzione di tiro è stata più modesta, ma non bisogna dimenticare che per l’equity la probabilità di tassi più alti viene bilanciata dalla tenuta migliore del previsto dell’economia e dei margini di profitto. Multipli leggermente più contenuti da una parte, quindi, ma utili per azione migliori delle attese dall’altra. Il risultato dovrebbe essere un mercato laterale fino a quando inflazione e crescita non manderanno segnali più chiari in un senso o nell’altro”. “Lo scenario più probabile, se proviamo a spingere lo sguardo sull’insieme del 2023, rimane quello di un processo di disinflazione un po’ più lento rispetto a quello che si era cominciato a pensare e di una crescita dell’economia globale che rallenta in misura contenuta senza produrre una recessione avvertibile”.

“Il prezzo da pagare per uno scenario di questo tipo, per il quale fino a pochi mesi fa si sarebbe messa la firma, è un’inflazione che fatica a scendere sotto il 3.5-4 per cento. Se questo è il prezzo da pagare per evitare una recessione e continuare a crescere è probabile che i mercati lo accettino. Lo stesso potrebbe essere vero per le banche centrali, che comunque non abbandonerebbero l’obiettivo ufficiale finale del 2 per cento. Un’inflazione stabilizzata tra il 3 e il 4 per cento renderebbe però difficile una forte ripresa economica l’anno prossimo, perché comporterebbe inevitabilmente ulteriori tensioni sui prezzi. In pratica, il 2023 ruberebbe un po’ di crescita al 2024, rendendo più smussato l’andamento del ciclo economico”.

Da ultimo Fugnoli sottolinea quale sia la migliore strategia da adottare di fronte a queste incertezze. “Rimaniamo convinti che la strategia migliore sia quella di distribuire gli acquisti azionari nel corso dei prossimi mesi, approfittando in particolare di eventuali correzioni” conclude.