Crediti in sofferenza e le sfide per il mercato delle cartolarizzazioni: la view di Zenith Service
Per le banche europee la riduzione dei prestiti in sofferenza prosegue. Un report pubblicato a fine settembre da Moody’s ha messo in evidenza come i Non-performing loans (meglio noti con l’acronimo NPL) degli istituti di credito europei sono passati da quota 714,1 miliardi del terzo trimestre 2018 ai 662,9 miliardi dello scorso marzo. Un risultato ottenuto grazie anche alle cartolarizzazioni che hanno continuato a contribuire alla riduzione del totale dei crediti deteriorati. “C’è ancora spazio per potenziali riduzioni”, afferma Maria Turbica Manrique, vicepresidente senior analist di Moody’s, sottolineando che “negli ultimi tre anni, le cartolarizzazioni sono state usate per ridurre lo stock di Npl, soprattutto in Italia, seguita da Irlanda, Portogallo e più recentemente in Spagna”.
Che le cartolarizzazioni restino lo strumento principale per la riduzione delle sofferenze degli istituti di credito ne è convinto anche Umberto Rasori, amministratore delegato di Zenith Service, intermediario specializzato in servizi per la finanza strutturata (cartolarizzazioni e Covered Bond). E lo ha ribadito a margine dell’NPL Meeting di settembre. Restando sempre sul fronte crediti deteriorati, Zenith Service, guidata da Rasori dall’aprile 2018, è stata arranger dell’operazione (ufficializzata lo scorso 14 ottobre) in cui il Gruppo Cassa Centrale ha sottoscritto un accordo con il Gruppo Arrow Global per la cessione di un portafoglio di crediti classificati in sofferenza, ipotecari e chirografari, ceduti da 35 istituti di credito. Borse.it ha rivolto qualche domanda a Umberto Rasori di Zenith Service (nella foto) per fare il punto sull’operazione, e più in generale sul mercato delle cartolarizzazioni e sulle prospettive per gli NPL.
Come è andata l’operazione tra il Gruppo Cassa Centrale e il Gruppo Arrow Global?
Zenith ha svolto un ruolo cruciale nell’operazione di cessione del portafoglio crediti fin dalla prima fase di “data gathering e remediation”, attività con la quale Zenith e i propri collaboratori hanno analizzato, per ciascuna banca, la documentazione legale delle principali posizioni debitorie. L’hanno poi resa fruibile tramite supporto informatico alle terze parti interessati alla due diligence del portafoglio, all’underwriting, ed al pricing. Un alto numero di risorse professionali di Zenith si è recato in molti casi direttamente in loco presso le banche cedenti, sparse per tutta l’Italia, con un costante coordinamento del team di specialisti di data support e data management di Zenith. Il team di lavoro ha poi strutturato con successo l’operazione dal punto di vista economico e finanziario, dando assistenza all’investitore nelle fasi critiche della negoziazione pre-closing.
Per quale ragione, a suo avvio, resta lo strumento principale per la riduzione dei crediti in sofferenza? Quali le prospettive per i prossimi anni?
La cartolarizzazione dei crediti è sempre stato lo strumento principale di acquisizione dei crediti NPL fin dall’introduzione della legge di riferimento nel lontano 1999. In questi 20 anni, il regolatore e il legislatore hanno introdotto numerose modifiche alla normativa, consentendo un più facile smobilizzo ed una maggiore efficacia nella gestione e recupero dei crediti. Negli ultimi mesi lo strumento si è ulteriormente rafforzato tramite l’introduzione delle REOCO, società deputate all’acquisto degli immobili a garanzia dei crediti e delle LEASECO, società cessionarie dei contratti e dei beni a garanzia nelle operazioni di leasing. Grazie alla nuova riforma, le Reoco sono diventate uno strumento asservito direttamente alla cartolarizzazione rendendo conveniente il loro utilizzo grazie al beneficio fiscale, cioè l’introduzione dell’imposta di registro fissa per alcuni trasferimenti, anziché di quella proporzionale.
Nuove opportunità dal decreto crescita, con il lancio di cartolarizzazioni immobiliari: cosa cambia in sostanza per gli investitori?
Tramite il decreto crescita, il legislatore ha chiaramente dato un ruolo strategico allo strumento, prevedendo le cosiddette cartolarizzazioni immobiliari. Senza dubbio questa rappresenta la più importante innovazione finanziaria degli ultimi anni, e i suoi effetti inizieranno a vedersi dai prossimi mesi. Gli investitori potranno investire direttamente, tramite le società veicolo, prendendo posizione sull’asset sottostante, sindacando la posizione e ripartendo il rischio ove necessario e gestendo con maggiore flessibilità ed efficienza non solo i beni ma anche i flussi finanziari sottostanti. Rispetto alle altre soluzioni attualmente disponibili, l’utilizzo degli SPV, comunque agendo in un contesto regolamentato (anche per il tramite della figura del master servicer), consentirà agli investitori di ottenere il duplice vantaggio della maggiore flessibilità e di minor costi rispetto a soluzioni alternative.
Quali sono i trend principali sul fronte NPL in Italia?
Ci aspettiamo che i prossimi tre anni continuino a mostrare una crescita delle operazioni di dismissione delle sofferenze, sia sul mercato primario sia sul secondario, con una crescita importante di quest’ultimo rispetto agli ultimi 24 mesi. Dai dati pubblici a disposizione, si evince che i recuperi sui crediti sono stati ben inferiori alle attese. Pertanto, la dismissione dei crediti sul secondario consentirà agli investitori di beneficiare di flussi di cassa importanti, indispensabili per riequilibrare gli incassi effettivi rispetto a quanto dichiarato e previsto nei business plan iniziali. Assisteremo inoltre a nuove aggregazioni dei servicer e a una continua ricerca di elevate risorse professionali, a oggi non sufficienti sul territorio italiano per gestire l’enorme quantità di NPL. Mentre però gli NPL hanno ormai una storia relativamente lunga e i processi di cessione e gestione sono sostanzialmente consolidati, il mercato degli UTP sarà il vero banco di prova per gli istituti di credito. Per la gestione di questo tipo di crediti, infatti, servono competenze molto specifiche e diverse da quelle impiegate per gli NPL. Al momento le banche stanno cercando soluzioni alternative per la loro gestione aprendo il mercato a nuovi player e nuovi strumenti.