Commodity: solido sostegno per l’oro nei prossimi mesi. Ecco i fattori che potrebbero influenzarlo (analisti)
L’oro rimane una fase di debolezza. Dopo avere raggiunto a giugno la soglia di 1.293 dollari l’oncia ha iniziato a scivolare, registrando da inizio giugno a ora una variazione negativa pari al 2 per cento. Resta, tuttavia, positivo il bilancio per il 2017, con l’oro che ha registrato una crescita di circa il 7% da inizio anno. Oggi il metallo prezioso mostra ancora un calo, scambiando a 1.236,9 dollari l’oncia (-0,40%). Ma nella seconda parte dell’anno come potrebbe muoversi il metallo prezioso? Lo studio di Joe Foster, gold strategist di VanEck, prende i considerazione i principali fattori che influenzeranno il valore dell’oro nei prossimi mesi.
A dispetto di una correlazione tipicamente inversa, a giugno i prezzi dell’oro e il corso del dollaro statunitense sono scesi in contemporanea. “L’oro è stato interessato da forti pressioni di vendita che hanno destato sospetti di una manipolazione del mercato“, sostiene Joe Foster, gestore di portafoglio e strategist del Gold Fund di VanEck. Il 26 giugno il mercato a termine è stato infatti penalizzato da un’ondata di vendite di once di metallo per 1,8 milioni, che in pochi minuti ha fatto crollare il prezzo all’oncia di 18 dollari, trascinandolo al di sotto dell’importante soglia di 1.250 l’oncia. Prima del 4 luglio ulteriori pressioni di vendita hanno riportato il metallo giallo a testare la soglia di 1.200 . “Questo tipo di possibili pressioni di vendita manipolate non si registravano dalla fase ribassista del 2013-2015. Riteniamo che dietro a questa manipolazione vi sia la regia di qualche banca o hedge fund che tenta di generare profitti o un governo che cerca di frenare la concorrenza con il biglietto verde. Sul lungo periodo, però, il mercato è troppo ampio e profondo per poter essere manipolato con successo”, sostiene l’esperto.
Possibili cigni neri spingeranno al rialzo la quotazione dell’oro
Secondo l’analisi di Foster diversi fattori che potrebbero sostenere le performance del metallo giallo. Da una parte il miglioramento della domanda fisica in India e Cina, nonostante la People’s Bank of China (PBOC) abbia sospeso l’acquisto di oro per problemi valutari e di debito. Dall’altra i rischi geopolitici in Medio Oriente e in Corea unitamente ai dubbi relativi alla politica statunitense hanno creato una dilagante incertezza globale, di cui sta approfittando proprio il metallo giallo.
“Sebbene a giugno la quotazione dell’oro non abbia beneficiato della debolezza del dollaro, riteniamo che sul lungo periodo la correlazione storicamente negativa possa sostenere il prezzo del metallo nobile“, sostiene Foster. Anche il posizionamento nel mercato dei future suggerisce una futura intensificazione degli acquisti.
E le prospettive per il prezzo dell’oro rimangono positive nel lungo periodo. Secondo l’esperto, all’agguato potrebbero esserci dei possibili cigni neri che sosterrranno al rialzo il bene rifugio per eccellezza. “Se quest’anno la Federal Reserve non aumenterà ulteriormente i tassi, il metallo giallo beneficerà probabilmente della debolezza del biglietto verde – sottolinea Foster -. I rischi per il sistema finanziario aumenteranno sensibilmente non appena l’economia e i mercati subiranno una contrazione e a quel punto l’oro potrebbe fungere da copertura contro tali rischi”.