Notizie Chiusura Borse oggi, 16 febbraio 2023: deludono i prezzi alla produzione Usa

Chiusura Borse oggi, 16 febbraio 2023: deludono i prezzi alla produzione Usa

Pubblicato 16 Febbraio 2023 Aggiornato 17 Febbraio 2023 09:11

Seduta positiva in Europa con tutti i principali indici del Vecchio Continente che chiudono le contrattazioni in rialzo; mentre al momento debolezza a Wall Street, con l’indice S&P 500 si trova in calo dello 0,6% poco sopra a quota 4.100 punti.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 15 febbraio 2023

Indici Europa e Italia

Milano svetta tra le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dell’1,16% a 27.853 punti.

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo di quasi lo 0,55% a quota 4.298 punti; mentre l’indice Dax di Francoforte chiude la seduta vicino ai 15.533 punti, con un rialzo di oltre lo 0,2%. Acquisti anche sull’Ibex 35 di Madrid, ma anche sul Cac 40 francese in rialzo di oltre lo 0,89%.

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

A Piazza Affari spicca la performance di Tenaris (+8%) dopo gli ottimi risultati del quarto trimestre e l’outlook convincente per il primo semestre. Bene anche Unicredit (+1,10%) e Pirelli (+4,24%) dopo che il Socio cinese Sinochem ha smentito di voler cedere la propria partecipazione del 37%.

Chiudono invece in ribasso Hera (-0,42%), Unipol (0,58%) e Generali Ass (-0,53%).

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Andamento Spread Btp / Bund

Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 185 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,34%. Sul Forex, cambio euro/dollaro in calo sotto quota 1,07 e dollaro/yen in rialzo a 134.

Tra le materie prime, rallenta il petrolio, con il Brent a 85 dollari al barile, all’indomani del forte aumento delle scorte settimanali statunitensi (oltre 16 milioni di barili) evidenziato dai dati dell’EIA.

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Forex

Tra le valute, il cambio l’euro/dollaro scivola a 1,067, mentre quello tra sterlina e biglietto verde si riduce a 1,2 anche in scia al rallentamento più marcato delle previsioni dell’inflazione del Regno Unito, dal 10,5% al 10,1%.

Fra le materie prime, infine, perde terreno per il secondo giorno consecutivo il petrolio, con il Brent a 84,2 dollari al barile, complice il forte aumento delle scorte statunitensi. Intanto, la International Energy Agency ha alzato le previsioni sulla domanda globale di petrolio, in scia alla riapertura dell’economia cinese dopo anni di lockdown anti-Covid.

SEGUIForex e mercato delle valute

Deludono i dati sui prezzi alla produzione Usa

Wall Street dopo i dati sui prezzi alla produzione statunitensi di gennaio, che hanno evidenziato un rallentamento inferiore alle attese (da 6,5% a 6%, con il dato core in frenata dal 5,8% al 5,4%), in linea con quanto emerso dai prezzi al consumo diffusi nei giorni scorsi.

Inoltre, le vendite al dettaglio hanno registrato il maggior incremento in quasi due anni, alimentando la prospettiva di persistenti pressioni al rialzo sui prezzi e rafforzando la tesi dei membri più hawkish della Fed.

In giornata sono usciti anche i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione degli Usa, sostanzialmente invariate rispetto alla settimana precedente e pari a 194.000 unità.

In Europa, è stato diffuso il Bollettino economico della Bce, che ha confermato l’intenzione del Consiglio Direttivo di alzare i tassi a un ritmo costante e mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi per riportare l’inflazione al 2%, così come ricordato ieri da Christine Lagarde.