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Capitalizzazione Ftse Mib: UniCredit sorpassa Intesa Sanpaolo

3 Giugno 2025 11:54

UniCredit sorpassa Intesa Sanpaolo, conquistando la vetta delle società più capitalizzata di Piazza Affari. Con una market cap di 88,5 miliardi di euro è la banca guidata da Andrea Orcel (in aumento rispetto alla rilevazione di inizio maggio) quella con la maggiore capitalizzazione di Borsa, seguita da Intesa Sanpaolo (87,4 miliardi) ed Enel (82,1 mld).

La Borsa di Milano, quinta in Europa per capitalizzazione, ospita alcune delle principali aziende italiane, fra cui spiccano le 40 società dell’indice Ftse Mib.

Ecco un’analisi dei titoli attualmente presenti nel paniere, con il relativo peso all’interno dell’indice.

Le società più capitalizzate di Piazza Affari

Come emerge dalla tabella sottostante, ad oggi (3 giugno 2025), la società del Ftse Mib a  vantare la maggiore capitalizzazione è UniCredit che sale sul gradino più altro del podio, scalzando Intesa Sanpaolo. Con la sua market cap di 88,5 miliardi, la banca di piazza Gae Aulenti ha un peso del 10,9% sull’indice Ftse Mib. UniCredit resta in prima linea sul fronte del risiko bancario in Italia dopo avere lanciato l’Ops su Banco Bpm.

Questo mese finisce in seconda posizione Intesa Sanpaolo che ha una capitalizzazione in crescita a quota 87,4 miliardi e un’incidenza del 10,8% sul totale. Terzo posto per Enel che ha una capitalizzazione superiore agli 80 miliardi (82,1 per l’esatezza) e un peso del 10,2% sul Ftse Mib. Nella top five al quarto e quinto posto Ferrari (75,2 miliardi e 9,3% del totale) e Generali con 49,8 miliardi (6,2%).

La classifica completa dei 40 titoli

I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).

Titolo Settore Ultimo prezzo (€) Variazione 1 anno Market Cap (mld €) Peso % sul Ftse Mib
UniCredit Banche 56,80 54,2% 88,5 10,9%
Intesa Sanpaolo Banche 4,91 34,8% 87,4 10,8%
Enel Utility 8,08 19,7% 82,1 10,2%
Ferrari Automotive 417,20 11,2% 75,2 9,3%
Generali Assicurazioni 32,11 35,8% 49,8 6,2%
Eni Oil&Gas 13,22 -8,3% 41,6 5,1%
Leonardo Industriali 53,04 119,4% 30,6 3,8%
Poste italiane Assicurazioni 18,94 47,3% 24,7 3,1%
Stellantis Automotive 8,57 -57,5% 24,6 3,1%
STMicroelectronics Tecnologia 21,89 -42,9% 19,9 2,5%
Terna Utility 9,05 17,1% 18,2 2,3%
Tenaris Oil&Gas 15,40 3,1% 17,9 2,2%
Snam Utility 5,30 20,2% 17,8 2,2%
Mediobanca Banche 20,54 40,5% 17,1 2,1%
Prysmian Industriali 56,82 -5,4% 16,8 2,1%
Banco BPM Banche 10,12 53,7% 15,3 1,9%
Moncler Moda e Lusso 54,88 -11,2% 15,1 1,9%
Unipol Gruppo Assicurazioni 17,25 82,4% 12,4 1,5%
FinecoBank Banche 19,01 28,8% 11,6 1,4%
Recordati Health Care 53,40 10,5% 11,2 1,4%
BPER Banca Banche 7,71 56,2% 11,0 1,4%
Banca Mediolanum Servizi Finanziari 14,67 38,3% 10,9 1,4%
Inwit Tlc e Media 10,32 2,3% 9,6 1,2%
Banca MPS Banche 7,28 47,7% 9,2 1,1%
Telecom Italia Tlc e Media 0,38 50,3% 8,3 1,0%
Brunello Cucinelli Moda e Lusso 107,40 14,7% 7,3 0,9%
A2A Utility 2,30 17,7% 7,2 0,9%
Campari Food&Beverage 5,61 -39,5% 6,9 0,9%
Hera Utility 4,44 29,3% 6,6 0,8%
Nexi Industriali 5,28 -14,3% 6,5 0,8%
Pirelli&C Automotive 6,20 3,1% 6,2 0,8%
Italgas Utility 6,98 49,4% 6,1 0,7%
Bca Pop Sondrio Banche 11,85 65,3% 5,4 0,7%
Diasorin Health Care 90,16 -9,3% 5,0 0,6%
Iveco Group Automotive 16,97 53,4% 4,6 0,6%
Amplifon Health Care 20,02 -39,2% 4,5 0,6%
Saipem Oil&Gas 2,24 0,4% 4,5 0,6%
Interpump Group Industriali 34,04 -20,8% 3,7 0,5%
Azimut Servizi Finanziari 25,83 5,4% 3,7 0,5%
Buzzi Edilizia e Materiali 18,69 -28,3% 2,8 0,3%

Fonte: Bloomberg, elaborazione ufficio studi Borse.it, dati al 3 giugno 2025

Come funziona il Ftse Mib

Il Ftse Mib, come molti altri indici azionari, è classificato come price index, ovvero un indice che si basa sulla somma delle capitalizzazioni di mercato delle società che lo compongono. Questo metodo di calcolo, tuttavia, presenta un limite significativo: non considera la remunerazione complessiva degli azionisti, focalizzandosi unicamente sull’aumento del prezzo delle azioni (capital gain) e trascurando i dividendi distribuiti.

Nei price index, infatti, i dividendi non vengono inclusi nel computo. Il giorno dello stacco, il valore delle azioni subisce un calo teorico pari all’importo del dividendo, generando un impatto diretto sull’andamento dell’indice. Questo elemento risulta particolarmente rilevante per il Ftse Mib, considerato uno degli indici più generosi a livello globale in termini di dividendi, con un rendimento medio annuo compreso tra il 3% e il 4%. Nel lungo periodo, l’esclusione dei dividendi può influenzare sensibilmente le performance dell’indice.

Per un’analisi più completa, è possibile consultare la versione Total Return del Ftse Mib, che include nel calcolo sia lo stacco che il reinvestimento dei dividendi.