Capitalizzazione Ftse Mib: Intesa mantiene la vetta, Unicredit a ruota

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Il podio delle società più capitalizzate di Piazza Affari non è cambiato nell’ultimo mese. Intesa Sanpaolo mantiene il primato con una market cap di 84,5 miliardi di euro, seguita da Unicredit (81,3 miliardi) ed Enel (78,6 mld). La Borsa di Milano, quinta in Europa per capitalizzazione, ospita alcune delle principali aziende italiane, fra cui spiccano le 40 società dell’indice Ftse Mib. Ecco dunque un’analisi dei titoli attualmente presenti nel paniere, con il relativo peso all’interno dell’indice.
Le società più capitalizzate di Piazza Affari
Come emerge dalla tabella sottostante, ad oggi (6 maggio 2025), la società del Ftse Mib con la maggior capitalizzazione è Intesa Sanpaolo. Con la sua market cap di 84,5 miliardi, la banca guidata da Carlo Messina ha un peso del 10,9% sull’indice Ftse Mib. Proprio oggi l’istituto ha diffuso i risultati del primo trimestre, con un utile netto in crescita del 13,6%, confermando la previsione di utili per oltre 9 miliardi nel full year 2025.
Al secondo posto Unicredit, con 81,3 miliardi e un’incidenza del 10,5% sul totale. L’istituto guidato da Orcel pubblicherà i conti l’11 maggio, mentre l’offerta per Banco Bpm sta incontrando sempre più ostacoli. Terzo posto per Enel con 78,6 miliardi e un peso del 10,1% sul Ftse Mib. Anche la big delle utilities è prossima a diffondere la trimestrale, in arrivo l’8 maggio.
Al quarto posto Ferrari (74,2 miliardi e 9,5% del totale), seguita a distanza da Generali che chiude la top five con 52,4 miliardi (6,7%).
La classifica completa dei 40 titoli
I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Intesa Sanpaolo | Banche | 4,74 | 33,1% | 84,5 | 10,9% |
UniCredit | Banche | 52,19 | 49,8% | 81,3 | 10,5% |
Enel | Utility | 7,74 | 22,3% | 78,6 | 10,1% |
Ferrari | Automotive | 414,60 | 4,3% | 74,2 | 9,5% |
Generali | Assicurazioni | 33,80 | 44,8% | 52,4 | 6,7% |
Eni | Oil&Gas | 12,71 | -14,5% | 40,0 | 5,1% |
Leonardo | Industriali | 47,86 | 113,1% | 27,7 | 3,6% |
Stellantis | Automotive | 8,29 | -59,0% | 23,9 | 3,1% |
Poste italiane | Assicurazioni | 18,26 | 51,0% | 23,8 | 3,1% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 20,06 | -46,2% | 18,3 | 2,3% |
Terna | Utility | 8,72 | 16,9% | 17,5 | 2,3% |
Tenaris | Oil&Gas | 14,87 | -6,4% | 17,3 | 2,2% |
Snam | Utility | 5,06 | 16,5% | 17,0 | 2,2% |
Mediobanca | Banche | 18,77 | 37,2% | 15,6 | 2,0% |
Prysmian | Industriali | 51,24 | -1,5% | 15,2 | 1,9% |
Moncler | Moda e Lusso | 54,88 | -14,6% | 15,1 | 1,9% |
Banco BPM | Banche | 9,83 | 58,1% | 14,9 | 1,9% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 16,55 | 96,6% | 11,9 | 1,5% |
FinecoBank | Banche | 18,20 | 24,7% | 11,1 | 1,4% |
Recordati | Health Care | 53,05 | 5,4% | 11,1 | 1,4% |
BPER Banca | Banche | 7,39 | 52,6% | 10,5 | 1,3% |
Inwit | Tlc e Media | 10,74 | 5,6% | 10,3 | 1,3% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 13,56 | 31,9% | 10,1 | 1,3% |
Banca MPS | Banche | 7,55 | 63,7% | 9,5 | 1,2% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,36 | 57,9% | 7,9 | 1,0% |
Campari | Food&Beverage | 6,00 | -36,4% | 7,4 | 0,9% |
A2A | Utility | 2,25 | 19,9% | 7,1 | 0,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 101,55 | 5,1% | 6,9 | 0,9% |
Nexi | Industriali | 5,33 | -5,4% | 6,6 | 0,8% |
Hera | Utility | 4,18 | 20,9% | 6,2 | 0,8% |
Italgas | Utility | 7,18 | 35,7% | 5,8 | 0,7% |
Diasorin | Health Care | 99,36 | 6,9% | 5,6 | 0,7% |
Pirelli&C | Automotive | 5,55 | -9,6% | 5,6 | 0,7% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 11,32 | 41,6% | 5,1 | 0,7% |
Amplifon | Health Care | 18,53 | -43,9% | 4,2 | 0,5% |
Saipem | Oil&Gas | 2,07 | -5,2% | 4,1 | 0,5% |
Iveco Group | Automotive | 14,03 | 21,9% | 3,8 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 25,39 | 2,0% | 3,6 | 0,5% |
Interpump Group | Industriali | 32,32 | -22,1% | 3,5 | 0,5% |
Buzzi | Edilizia e Materiali | 18,06 | -29,9% | 2,7 | 0,3% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione ufficio studi Borse.it, dati al 6 maggio 2025
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come molti altri indici azionari, è classificato come price index, ovvero un indice che si basa sulla somma delle capitalizzazioni di mercato delle società che lo compongono. Questo metodo di calcolo, tuttavia, presenta un limite significativo: non considera la remunerazione complessiva degli azionisti, focalizzandosi unicamente sull’aumento del prezzo delle azioni (capital gain) e trascurando i dividendi distribuiti.
Nei price index, infatti, i dividendi non vengono inclusi nel computo. Il giorno dello stacco, il valore delle azioni subisce un calo teorico pari all’importo del dividendo, generando un impatto diretto sull’andamento dell’indice. Questo elemento risulta particolarmente rilevante per il Ftse Mib, considerato uno degli indici più generosi a livello globale in termini di dividendi, con un rendimento medio annuo compreso tra il 3% e il 4%. Nel lungo periodo, l’esclusione dei dividendi può influenzare sensibilmente le performance dell’indice.
Per un’analisi più completa, è possibile consultare la versione Total Return del Ftse Mib, che include nel calcolo sia lo stacco che il reinvestimento dei dividendi.