Notizie Notizie Mondo Borse europee, prevalgono i segni positivi con Milano in vetta (+1%)

Borse europee, prevalgono i segni positivi con Milano in vetta (+1%)

24 Aprile 2025 17:38

Chiusura perlopiù in rialzo per le borse europee, con gli investitori sempre intenti a valutare gli sviluppi sul fronte commerciale e le possibili risposte delle banche centrali al mutato contesto macroeconomico. In particolare, la Federal Reserve potrebbe tagliare i tassi prima del previsto per evitare una recessione. Focus anche sulle trimestrali in Europa e negli Usa, con i conti di Alphabet e Intel in arrivo stasera.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 24 aprile 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude in rialzo dello 0,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina con un progresso dello 0,96% a 36.808 punti.

Variazioni contenute per il Dax tedesco (+0,5%), l’Ibex35 spagnolo (%) sia il Cac40 francese (-0,2%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari acquisti soprattutto su Saipem e Stmicroelectronics dopo le rispettive trimestrali.

Tra le peggiori del listino Finecobank, Unicredit e Moncler.

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund scende in area 110 bp, con il rendimento del decennale tedesco al 2,44% e il Btp in calo al 3,54%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, il cambio euro/dollaro risale leggermente a 1,135 il dollaro/yen scende a 142,7.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent è poco mosso sopra i 66 dollari al barile.

L’oro si mantiene sopra i 3.300 dollari l’oncia dopo la correzione di ieri

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Fra le criptovalute, Bitcoin in area 93.000 dollari.

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I dati macro di oggi

In giornata oggi l’indice tedesco IFO sulla fiducia degli imprenditori ha evidenziato un miglioramento a 86,9 punti nel mese di aprile, rispetto a 86,7 di marzo, superando le attese.

Dagli Usa sono giunte le richieste di sussidi di disoccupazione, in linea con le stime a 222 mila unità (richieste continue in calo a 1,84 milioni), gli ordini di beni durevoli (balzo del 9,2% a marzo, prima dei dazi) e le vendite di abitazioni esistenti (4,02 milioni, più basse delle attese).