Borse europee in calo nel giorno della Bce

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L’ultima seduta di questa settimana corta (domani i mercati resteranno chiusi per le festività) viene mandata in archivio in territorio negativo dai principali listini europei, Piazza Affari compresa. Una giornata scandita dalle decisioni della Banca centrale europea (Bce) che non ha deluso i mercati, annunciando il terzo taglio dei tassi del 2025. Un taglio a cui probabilmente ne seguiranno altri nel corso dell’anno, se guarda alle parole di Christine Lagarde, presidente Bce.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 17 aprile 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 termina in calo dello 0,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia gli scambi a 35.980 punti (-0,2%).
Deboli anche il Dax tedesco (-0,5%), l’Ibex35 spagnolo (-0,2%) e il Cac40 francese (-0,6%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Saipem e Poste Italiane.
Tra le peggiori del listino invece Moncler e Iveco Group.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Acquisti sull’obbligazionario, con lo Spread Btp/Bund sotto i 120 bp. Rendimenti in calo post Bce: il decennale tedesco è al 2,47%, mentre il Btp è al 3,64%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul forex, il cambio euro/dollaro si muove in area 1,137 e il dollaro/yen intorno a quota 142,2.
Tra le materie prime, il petrolio Brent recupera terreno e sale a 67,4 dollari al barile.
L’oro perde leggermente smalto ma resta a ridosso dei 3.300 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, Bitcoin in area 84.700 dollari.
I temi di oggi: Bce in primo piano
Nuovo taglio dei tassi di 25 punti base per la Banca centrale europea che avverte sullo stato di salute dell’economia. Nel suo comunicato ufficiale l’istituto centrale guidato da Lagarde ha ribadito che “il processo disinflazionistico è ben avviato” ma ha anche avvertito che “le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali”.
“Lagarde ha dato l’impressione di voler accelerare il percorso di tagli dei tassi, portando il mercato ad ipotizzare il calo del tasso di riferimento sui depositi all’1,5% a fine 2025. In questo momento, le priorità appaiono il bilanciamento dell’impatto negativo dei dazi sulla crescita e il freno all’apprezzamento dell’euro, che potrebbe essere foriero di inflazione importata. Date queste premesse, crediamo che le attese di 2/3 tagli entro la fine dell’anno restino plausibili”, ha commentato Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.
Secondo Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, “a giugno, con le nuove proiezioni dello staff, la BCE dovrebbe essere in una posizione migliore per determinare se sarà necessario un orientamento decisamente espansivo”.