Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono in rialzo nonostante le tensioni commerciali

Borse Europa chiudono in rialzo nonostante le tensioni commerciali

10 Febbraio 2025 17:40

Le principali Borse europee chiudono la prima seduta della settimana in rialzo e Wall Street viaggia tonica malgrado le tensioni commerciali, dopo che Trump ha annunciato piani per imporre tariffe del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 febbraio 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 conclude in rialzo dello 0,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina la sessione in progresso dello 0,50% a 37.242,17 punti.

Positivi anche il Dax tedesco (+0,7%), il Cac40 francese (+0,4%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,3%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Tenaris, che potrebbe beneficiare di una minore concorrenza in caso di effettiva applicazione delle nuove tariffe. Ancora in luce Iveco Group, grazie ai giudizi positivi degli analisti dopo la trimestrale e l’annuncio del possibile spin-off della difesa.

Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Nexi e i bancari Bper banca, Banco Bpm e Bca Pop Sondrio, al centro delle speculazioni di M&A.

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,45% e il benchmark tedesco al 2,36%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,031 e il dollaro/yen si attesta a 151,7 con il biglietto verde sostenuto dal protezionismo di Trump.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 76 dollari al barile.

L’oro scambia in area 2.900 dollari l’oncia.

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Fra le criptovalute, Bitcoin scambia intorno ai 97.000 dollari.

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Gli eventi della giornata

Trump ha dichiarato che le tariffe sui metalli si applicheranno alle importazioni da tutti i paesi, anche se non ha specificato quando entreranno in vigore. I possibili nuovi dazi aggiungono ulteriori pressioni dopo l’entrata in vigore delle tariffe cinesi contro gli Usa e le promesse di rapide ritorsioni da parte dell’Ue.

La guerra commerciale rischia di rallentare la discesa dell’inflazione e di conseguenza i tagli dei tassi, soprattutto da parte della Fed. In tal senso, si attendono indicazioni anche dalla doppia testimonianza semestrale al Congresso del presidente Jerome Powell, in calendario martedì e mercoledì. Da seguire domani i dati sull’inflazione Usa.