Apertura di Wall Street del 29 Novembre 2023: in rialzo dopo il Pil, stasera il Beige Book

Avvio positivo a Wall Street, con i listini che proseguono il rally di novembre in scia alle aspettative di un atterraggio morbido dell’economia, in un contesto di rallentamento dell’inflazione.
A New York, il Dow Jones guadagna lo 0,2%, l’S&P 500 avanza dello 0,6% mentre il Nasdaq scambia a +0,9 per cento.
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Migliori e Peggiori a Wall Street
Tra i titoli dell’S&P500 spicca NetApp (+15%), una società di data storage, dopo aver incrementato le previsioni sugli utili per azione rettificati per il full year oltre le aspettative degli analisti.
Vola anche General Motors (+10%), che aumenterà il suo dividendo del 33% e riacquisterà 10 miliardi di dollari di azioni – il suo piano di buyback più grande di sempre.
Fra gli altri titoli, in spolvero Foot Locker (+20%), che ha alzato le previsioni per l’esercizio, citando gli ottimi risultati nella settimana del Thanksgiving e progressi nel suo piano di crescita strategico.
Pil 3Q rivisto al rialzo, stasera il Beige Book
Dall’agenda macroeconomica è giunta la seconda lettura del Pil annualizzato del terzo trimestre, rivisto al rialzo da 4,9% a 5,2%, più di quanto previsto dagli analisti (5,0%). I consumi personali del trimestre hanno inaspettatamente rallentato la crescita dal 4,0% al 3,6%.
Questa sera è attesa la pubblicazione del Beige Book, la revisione qualitativa che comprende le valutazioni economiche delle 12 banche regionali della Fed e viene pubblicata due settimane prima delle riunioni del Fomc.
Domani è in programma il deflatore PCE core di ottobre, misura chiave usata dalla banca centrale per tracciare l’andamento dell’inflazione. Le stime indicano un rallentamento al 3,5%, dal 3,7% del mese precedente. Focus anche sulle richieste di sussidi di disoccupazione, reddito e spesa personale, mentre venerdì usciranno gli indici Pmi e Ism manifatturiero. Ieri la fiducia dei consumatori è salita più delle attese, trainata dalla componente prospettica.
Fari sulla Fed, venerdì parla Powell
Questa settimana è inoltre ricca di interventi dei banchieri centrali. Ieri, Christopher Waller (ritenuto un ‘falco’) ha sottolineato i segnali di rallentamento dell’inflazione e non ha escluso la possibilità di eventuali tagli dei tassi entro la prima metà del prossimo anno se la crescita dei prezzi continuerà a raffreddarsi. Michelle Bowman invece si è espressa in favore di un altro rialzo se dovesse rivelarsi necessario per frenare l’inflazione.
Domani riflettori puntati sul presidente Jerome Powell, prima del blackout period che durerà fino al 14 dicembre, dopo la riunione che dovrebbe lasciare invariato il costo del denaro. I future sui Fed Funds hanno iniziato a prezzare un taglio dei tassi di 25 punti base entro maggio con una probabilità del 58% (fonte Bloomberg).
Treasury, Forex e materie prime
Il dollaro ha perso terreno rispetto alle altre principali valute. Il cambio EUR/USD si mantiene a quota 1,098 mentre il dollaro/yen è calato a 147,6.
Rendimenti in calo sull’obbligazionario, con il tasso del Treasury decennale Usa al 4,29% e il biennale al 4,65%.
Tra le materie prime, il petrolio Wti recupera quota 82 dollari al barile, in attesa della riunione dell’Opec+ del 30 novembre.