Notizie Apertura Borse oggi, 29 marzo 2023: acquisti sulle borse europee in attesa dei dati sull’inflazione

Apertura Borse oggi, 29 marzo 2023: acquisti sulle borse europee in attesa dei dati sull’inflazione

29 Marzo 2023 09:19

Avvio positivo in Europa con tutti i principali indici che avviano le contrattazioni sopra il livello di parità, in un contesto in cui gli operatori di mercato cercano di capire in che direzione andranno i tassi nelle successive riunioni di politica monetaria della Fed e della Bce.

Panoramica sull’apertura delle Borse del 29 marzo 2023

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx50 avvia le contrattazioni in rialzo dello 0,81% trovandosi così a quota 4.200 punti, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si trova dopo pochi minuti di contrattazione vicino a 26.500 punti con un progresso dello 0,63%.

Acquisti anche sul  Dax tedesco in rialzo dello 0,7%, ma anche sull’Ibex35 spagnolo (+0,54%) e sul Cac40 francese (+0,72%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari acquisti su Stm (+3,8%), Moncler (+1,2%) e Amplifon (+1,3%).
Al contrario, tra i titoli peggiori troviamo Leonardo (-1,15%), Italgas (-0,7%) e Erg (-0,6%).

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Andamento Spread Btp / Bund

Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp/Bund si trova al momento in calo di quasi l’1% a quota 184 punti base; mentre il rendimento del decennale italiano si trova al 4,13%.

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Forex e Commodity

Sul Forex, cambio euro/dollaro si muove poco sotto la parità (-0,18%) a quota 1,082, mentre fra le materie prime il Brent si trova in area 78 dollari al barile, mentre l’oro scende a 1.960 dollari l’oncia.

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Attesi i dati sull’inflazione per capire l’evoluzione dei tassi

L’agenda macro di oggi prevede come appunto principali i dati delle pending home sales di febbraio in US, mentre in Europa la GFK consumer Confidence tedesca di aprile.

Ma non solo, gli investitori sono in attesa dei dati sull’inflazione e in particolare dei CPi flash di marzo in Italia ed Europa, mentre negli States è atteso il Chicago PMI di marzo, oltre che la misura di inflazione preferita dalla Fed: il PCE deflator.