News Notizie Indici e quotazioni Wall Street: Dow Jones +300 punti dopo rally storico di novembre. Nasdaq e S&P schizzano a nuovi valori record

Wall Street: Dow Jones +300 punti dopo rally storico di novembre. Nasdaq e S&P schizzano a nuovi valori record

1 Dicembre 2020 15:46

Avvio all’insegna dei buy per Wall Street, con l’indice Dow Jones che balza più di 300 punti e lo S&P 500 e il Nasdaq Composite che testano nuovi valori record, salendo rispettivamente dell’1% e dello 0,8%. Tra i titoli migliori del Dow Jones, si mettono in evidenza Chevron e UnitedHealth. In generale, sull’indice S&P, gli energetici e i finanziari sono i settori migliori, con i sottoindici che avanzano del 2,5% e dell’1,6%.

La borsa Usa punta verso l’alto dopo che il Dow Jones ha terminato il mese migliore in 33 anni, ovvero dal 1987, incassando un guadagno, a novembre, pari a +11,8%. Lo S&P 500 e il Nasdaq Composite sono saliti rispettivamente del 10,8% e dell’11,8%, riportando i rialzi su base mensile più forti dallo scorso aprile. Dall’inizio del 2020, il Dow Jones è salito del 3,86%, lo S&P 500 ha guadagnato il 12,1% e il Nasdaq è schizzato del 35,96%.

Focus, ancora, sulle novità relative allo sviluppo dei vaccini anti-Covid; la società biotech americana Moderna sta per presentare una domanda alle autorità sanitarie competenti dell’Europa e degli Stati Uniti per ricevere l’autorizzazione all’utilizzo del suo vaccino anti-Covid.

Sempre oggi Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver presentato all’EMA (autorità europea del farmaco) l’autorizzazione per il marketing condizionato del loro candidato vaccino, dopo aver fatto richiesta per l’ok all’utilizzo emergenziale del vaccino alla Food and Drug Administration (FDA), l’autorità federale Usa per il controllo dei medicinali e dei beni alimentari. Pfizer avanza di circa il 3%.

In un articolo la BBC ha reso noti i prezzi dei vaccini, incluso quello sviluppato dal colosso farmaecutico britannico AstraZeneca, in collaborazione con l’Università di Oxford.

Una dose del vaccino in questione costa 4 dollari: il prodotto può essere conservato in frigorifero a temperature regolari; il vaccino di Pfizer-BioNTech costa 20 dollari, richiede una conservazione a una temperatura particolarmente bassa, pari a -70 centigradi; il vaccino Moderna ha un costo di 33 dollari a dose, e può essere conservato a una temperatura di -20 gradi fino a 6 mesi.

Tutti e tre i vaccini richiedono la somministrazione di due dosi.

Tra i titoli scambiati a Wall Street, attenzione anche su Tesla, che balza di oltre il 3% dopo che lo S&P Dow Jones Indices ha reso noto che il titolo del produttore di auto elettriche farà il suo ingresso nell’indice S&P 500 il prossimo 21 dicembre, in una singola seduta nonostante l’elevato livello della sua capitalizzazione di mercato.

Attenzione anche ai prezzi del petrolio, in ribasso dopo che la decisione dell’Opec + di rimandare la decisione sull’offerta di crude del 2021. I negoziati, riporta Reuters, riprenderanno dopodomani, giovedì 3 dicembre.

I Big del petrolio non sono riusciti a trovare un accordo sull’offerta dell’anno prossimo: da un lato, la debolezza della domanda rimane un problema, dall’altro lato, il lancio dei vaccini anti-Covid potrebbe tradursi in uno scatto della domanda stessa.

L’Opec +, alleanza tra paesi facenti parte del cartello Opec, e paesi non Opec come la Russia, avrebbe dovuto, secondo i piani originali, ridurre il taglio attuale dell’offerta, liberando 2 milioni di barili al giorno sui mercati, a partire dal mese di gennaio. Tuttavia, la debolezza della domanda ha portato alcuni paesi a proporre l’opzione di estendere i tagli attuali ai primi mesi dell’anno. Questa posizione è appoggiata soprattutto dall’Arabia Saudita.

Sui prezzi del 2021, gli analisti rimangono cauti: da un sondaggio di 40 economisti e analisti stilato da Reuters, emerge che l’outlook sul Brent è, in media, di $49,35 al barile. Nel mese di novembre, sia i prezzi del Brent che del WTI sono balzati del 27% circa.

Oggi i prezzi del contratto WTI scendono dello 0,64%, a $45,05 al barile, mentre quelli del Brent arretrano dello 0,36%, a $47,71 al barile.