Notizie Notizie Italia Vento in poppa per le banche a Piazza Affari: da Unicredit a Banco Bpm, superati requisiti Srep 2019 Bce

Vento in poppa per le banche a Piazza Affari: da Unicredit a Banco Bpm, superati requisiti Srep 2019 Bce

11 Febbraio 2019 11:15

Dopo la debolezza della scorsa settimana, Piazza Affari riparte con le banche protagoniste che guidano i rialzi del Ftse Mib che avanza di oltre l’1,5 per cento. In leggera frenata la risalita dello spread Btp/Bund che già da diverse sedute aveva ripreso a marciare verso l’alto (venerdì il rendimento ha bucato la soglia critica del 3%, oggi si attesta al 2,95%). Dopo la scorpacciata di conti della scorsa settimana (con tutte le principali banche del Ftse Mib al centro della stagione degli utili), si riparte con le comunicazioni arrivate dalla Banca centrale europea (Bce), a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – Srep).

“Al netto dell’incremento strutturale dello 0,625% dovuto al Capital Conservation Buffer ora al 2,5%, tutte le banche hanno svelato un Pillar 2 piatto, fatta eccezione per Banco Bpm e Bper”, sottolineano gli esperti di Fidentiis, indicando che la banca guidata da Castagna ha mopstrato un miglioramento del Pillar 2 di 25 punti base al 9,25% di Cet1, mentre Bper che ha indicato un aumento del Pillar 2 sempre di 25 punti base al 9% Cet1, probabilmente correlato all’ultima attività di fusione e acquisizione del gruppo”.

Intonazione positiva per il Ftse Italia All Share Banks che guadagna oltre il 2% e la maglia di migliore del Ftse Mib la indossa Banco Bpm che sale di oltre il 5%, seguita da Bper che avanza del 5,4% e da Ubi che segna un +3,2 per cento. Banco Bpm ha annunciato di avere superato ampiamente i requisiti patrimoniali fissati dalla Banca centrale europea (Bce). Secondo la notifica inviata dalla Bce venerdì scorso, il processo di revisione e valutazione prudenziale si è concluso rilevando che la banca ha un Common Equity Tier 1 pari al 12,1% contro il target di 9,25%, un Tier 1 ratio del 12,3% oltre il 9,31% fissato dalla Bce e un Total Capital ratio del 14,7% che si confronta con un 12,8% dell’autorità di vigilanza.

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo la Bce ha stabilito che nel 2019 la banca guidata da Carlo Messina dovrà rispettare un requisito patrimoniale in termini di Common Equity Tier 1 (Cet1) ratio pari a 8,96% secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 e a 9,33% secondo i criteri a regime. Tra le varie comunicazioni inviate, l’istituto di Francoforte ha stabilito che, per il 2019, il Gruppo Ubi Banca dovrà rispettare, un requisito minimo di Cet1 pari al 9,25% fully loaded, in crescita rispetto al 2018 esclusivamente per effetto dell’entrata a regime del Capital Conservation Buffer1.

E infine UniCredit è ben al di sopra dei patrimoniali richiesti da Bce al termine degli Srep. Bce, informa una nota, ha comunicato alla banca di Gae Aulenti che, in base alla decisione finale riguardante i requisiti patrimoniali a conclusione del processo annuale Srep, dovrà rispettare a partire dal primo marzo 2019 i requisiti patrimoniali di Cet1 ratio al 10,07%, Tier 1 ratio all’11,57% e Total Capital ratio al 13,57 per cento.

Piazza Affari non perde di vista Banca Carige che presenterà il nuovo business plan il prossimo 27 febbraio. La banca ligure, commissariata dalla Banca Centrale Europea (Bce) lo scorso 2 gennaio, ha fatto sapere che la presentazione avverrà nella sede di Genova dell’istituto e saranno presenti i commissari straordinari Fabio Innocenzi, Pietro Modiano, e Raffaele Lener. Un piano molto atteso dal quale dipenderanno le decisioni sul futuro di Banca Carige.

COSA ERA ACCADUTO VENERDI’. Il listino milanese aveva chiuso la passata ottava in ribasso di circa lo 0,65%, con Bper che era stata la best performer (rialzi di oltre l’8%) grazie ai conti record e all’operazione con Unipol. Positiva anche Unicredit che aveva registrato un rialzo di circa l’1% grazie ai giudizi positivi arrivati da alcuni analisti, dopo la pubblicazione dei risultati 2018 e del quarto trimestre. Sotto pressione, invece, Ubi Banca che aveva chiuso con un calo superiore al 4% nel giorno dei conti.